I tumori sono una delle principali cause di morte nel mondo. Ma gli umani non sono l’unica specie colpita dal cancro. Infatti, si ritiene che solo pochi animali primitivi riescano ad evitare la malattia. Inoltre, l’incidenza e i tipi di cancro differiscono ampiamente tra le specie.
Ora i ricercatori dell’University of Liverpool e dell’Escola Superior de Ciências da Saúde, in Brasile, hanno cercato di identificare ulteriori indizi sul cancro e sulle sue basi evolutive negli umani e in un’ampia gamma di animali, conducendo la più grande indagine sui dati sul cancro degli animali finora. I ricercatori hanno iniziato ad esaminare i dati relativi ai primati e poi hanno continuato con altri mammiferi, prima di esaminare i tumori in anfibi, uccelli, rettili, pesci e infine invertebrati e piante. Hanno poi esaminato l’incidenza e i tipi di cancro per gli umani e per gli animali.
Hanno scoperto che alcuni tipi di tumore sono diffusi in quasi tutte le specie, come tumori del sangue (linfoma e leucemia) e che ci sono alcuni tipi di tumore che sembrano essere unicamente degli umani, come cancro al polmone, alla prostata e del testicolo. Potrebbe trattarsi di incidenti evolutivi, ossia il prodotti di eventi casuali nell’evoluzione della nostra specie.
Il Dott. Joao Pedro De Magalhaes (University of Liverpool), che ha guidato il team di ricerca, ha dichiarato: “Forse mutazioni uniche durante l’evoluzione della razza umana contribuiscono all’incidenza esageratamente alta di alcuni tumori nella nostra specie rispetto a tutte le altre specie studiate”.
Un’altra ipotesi è quella secondo cui la crescente aspettativa di vita degli umani stia permettendo la comparsa di tumori che non avrebbero colpito i nostri antenati. Thales Albuquerque, autore dello studio, ha spiegato: “Le percentuali di tumore negli umani sono alte e sono destinate ad aumentare. Non conosciamo ancora tutti i meccanismi che portano ad una tale incidenza nella nostra specie, ma un’ipotesi è che i cambiamenti culturali e i progressi tecnologici abbiano prodotto i più grandi squilibri evolutivi, una situazione in cui l’ambiente si trasforma in qualcosa di diverso da quello a cui una specie si è adattata, provocando stress e aumentando potenzialmente la suscettibilità al cancro”.
De Magalhaes ha concluso: “Il nostro lavoro sottolinea le diverse pressioni evolutive in atto sul cancro all’inizio della vita (con un’alta prevalenza di tumori del sangue presumibilmente guidati dalla necessità di combattere i patogeni) e sul cancro in fasi avanzate della vita che sfugge alla selezione naturale, come i tumori specifici degli uomini che possono essere incidenti evolutivi o collegati a squilibri con l’ambiente e la vita moderni”.