Uno studio pubblicato oggi su “Proceedings of the Royal Society B” ha rivelato che l’Uomo di Neanderthal era provvisto di un naso prominente per meglio riscaldare e umidificare l’aria fredda e secca che respirava in grande quantità.
Utilizzando dei modelli in 3D di crani di Homo Neanderthalensis, Homo sapiens e del loro presunto comune antenato, l’Homo heidelbergensis, una squadra internazionale di ricercatori ne ha studiato l’apparato respiratorio. Basandosi sulla dinamica dei fluidi gli esperti hanno dimostrato che il naso dell’Uomo di Neanderthal e dell’uomo moderno “riscaldava e umidificava l’aria più efficacemente di quello dell’Homo heidelbergensis, lasciando presumere che le due specie si sia evolute in modo da poter resistere meglio ai climi freddi e/o secchi“.
Le fosse nasali o narici del Neanderthalensis gli consentivano di inalare più aria dei cugini, cosa che potrebbe spiegarsi con un fabbisogno energetico più elevato per il fatto del corpo tozzo e della sua attività di cacciatore. “L’evoluzione particolare della morfologia facciale del Neanderthalensis proviene, almeno in parte, dal suo adattamento al freddo“.