L’Istituto Ramazzini ha condotto uno studio preliminare sulla tossicità e cancerogenicità dell’erbicida glifosato, ed ha fornito “dei risultati nuovi: sono stati utilizzati dei quantitativi giornalieri che sono quelli che sarebbero consentiti per legge, che noi consideriamo sicuri. Si è visto che ci sono delle conseguenze: hanno dato risultati di genotossicità, sullo sviluppo sessuale, sul cambiamento del microbioma intestinale e si è visto che il glifosato tende ad accumularsi nell’organismo“, spiega l’eurodeputato dei Verdi Marco Affronte, a margine di una conferenza stampa a Bruxelles in cui sono stati presentati i risultati preliminari dello studio. “Questa è una cosa nuova i livelli di sicurezza diventano molto relativi, perché nel tempo questa sostanza rimane dentro e si accumula. Lo studio è importante, anche se è uno studio pilota su cui l’istituto Ramazzini sta cercando di raccogliere fondi: è stato finanziato tutto dai soci del Ramazzini, 30mila persone, che volontariamente hanno dato il loro contributo per finanziare questo studio. Efsa e Commissione Europea dovrebbero considerare più importanti gli studi indipendenti, rispetto a quelli finanziati dall’industria“.