Nuovo intervento normativo in tema di tutela delle acque da inquinamento, in particolare nella parte relativa agli scarichi provenienti da piccoli agglomerati nei quali siano convogliate anche acque reflue industriali.
La Regione Toscana ha predisposto un testo per equiparare i limiti di emissione imposti dalla normativa nazionale per gli impianti superiori ai 2mila abitanti equivalenti. Come illustrato in Aula dal presidente della commissione Territorio e Ambiente, Stefano Baccelli (Pd), la proposta di legge che il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, modifica il testo del 2006 (Norme per la tutela delle acque da inquinamento) occupandosi anche degli scarichi prodotti in ”piccoli agglomerati a forte fluttuazione turistica” attraverso una disciplina specifica, solo in presenza di ”stringenti e comprovate condizioni” e di ”contesti privi di criticità ambientali”.
In questo caso la modifica introduce una casistica ad hoc (ai sensi dell’articolo 2, lettera m della legge 20) per la distinzione delle tipologie dei reflui qualitativamente assimilabili a quelli di tipo civile, ovvero caratterizzabili con gli stessi parametri da acque reflue domestiche in contesti privi di criticità ambientali.
In sede di dibattito il consigliere Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra), ribadendo la necessità di permettere ad Arpat di fare i dovuti controlli, ha affermato di aver avuto bisogno di tempo per capire il ”nocciolo” della norma. ”Il senso sta se guardiamo a campeggi e attività stagionali assimilate – ha detto il consigliere – evitiamo in questi casi controlli puntuali e continui e andiamo invece a garantirli dove servono davvero”.
Il consigliere Giacomo Giannarelli (M5S), parlando dell’importanza della regolamentazione delle acque, ha ricordato di non aver avuto risposta ad uno specifico quesito. La proposta di legge è stata approvata a maggioranza: su 28 presenti in aula 18 hanno votato a favore, 3 contro e 8 astenuti.