Con alte temperature e nelle città densamente abitate, i batteri sviluppano una maggiore resistenza agli antibiotici. Lo rivela uno studio realizzato dagli epidemiologi del Boston Children’s Hospital e dell’Università di Toronto, pubblicato su Nature Climate Change.
Confrontando una serie di dati sul trattamento di alcuni batteri con le coordinate geografiche e con le temperature medie locali, il team ha scoperto che le temperature minime più elevate erano legate alla maggiore resistenza agli antibiotici.
E’ stato riscontrato che aumenti della temperatura minima media di 10 gradi Celsius erano associati ad aumenti del 4,2,% di Escherichia coli, del 2,2% di Klebisella pneumoniae e del 3,6% di Stafilococcus aureus. Osservando la densita’ della popolazione, invece, il team ha scoperto che un aumento di 10.000 persone per miglio quadrato era associato a un aumento nella resistenza agli antibiotici degli Escherichia coli del 3% e dei Klebisella pneumoniae del 6%. Al contrario, la resistenza agli antibiotici dello Stafilococco aureo non e’ sembrata essere significativamente influenzata dalla densità di popolazione.
“La crescita della popolazione e l’aumento della temperatura e la resistenza agli antibiotici sono tre fenomeni che stanno avvenendo nel nostro pianeta – commenta Mauricio Santillana, uno dei ricercatori dello studio -. Fino ad ora, le ipotesi su come questi fenomeni si relazionano tra loro sono state scarse. Dobbiamo continuare a riunire team multidisciplinari per studiare la resistenza agli antibiotici rispetto al contesto della popolazione e dei cambiamenti ambientali”.