L’alimentazione è un argomento molto importante per la nostra salute e per potersi definire corretta si deve basare su una dieta che risponde alle seguenti caratteristiche: sana, equilibrata, variata e che preveda l’introduzione di tutti i gruppi alimentari nelle giuste proporzioni. In molti però, senza consiglio o parere medico, decidono di attuare un regime alimentare eliminando completamente i carboidrati, per ottenere dei risultati dimagranti soddisfacenti. Come tutte le scelte, giuste o sbagliate, anche questa ha delle inevitabili conseguenze sull’organismo.
La dottoressa nutrizionista Frida Harju, ha spiegato l’importanza dei carboidrati nella dieta quotidiana, affermando che non andrebbero mai eliminati del tutto perché migliorano la resistenza fisica e il livello di attenzione. Un consiglio della dottoressa è quello di scegliere quelli complessi (ovvero la maggior parte dei carboidrati integrali, ma anche piselli e fagioli) rispetto a quelli raffinati (biscotti, alcol e pane bianco), che hanno un valore nutrizionale pressoché nullo. In molti sostengono che i carboidrati facciano ingrassare, in realtà eliminandoli dalla dieta quello che si perde è solo acqua. Le diete ricche di sodio e di carboidrati raffinati costringono l’organismo ad immagazzinare più acqua di quanto ne abbia realmente bisogno, sottolinea la dottoressa Harju-Westman, e questa ritenzione idrica può incidere fra i 4,5 e i 9 chili, a seconda del tipo di alimentazione. Di conseguenza, quando si eliminano i carboidrati, il corpo si sbarazza dell’acqua e quindi si perde peso. Non sempre però i risultati sono soddisfacenti, perché coloro che eliminano i carboidrati, tendono di solito a sostituirli con alimenti ricchi di grassi quali noci, avocado e formaggio, il che non è sbagliato in linea di principio, poiché i grassi sono essenziali per una corretta alimentazione, ma essendo anche molto calorici devono essere consumati con moderazione. Uno degli effetti collaterali più comuni della rinuncia ai carboidrati è l’insorgenza di sintomi paragonabili a quelli dell’influenza, quali mal di testa, nausea e stanchezza. Tali disturbi però possono essere limitati garantendo all’organismo il giusto livello di idratazione.
I carboidrati sono degli alimenti che aiutano molto il nostro intestino, chi segue una dieta a basso contenuto di carboidrati aumenta in genere la quantità di proteine e di grassi, a discapito delle fibre, che sono invece essenziali per la corretta funzionalità dell’intestino. Inoltre, i carboidrati raffinati sono ricchi di sodio e spingono il pancreas a produrre insulina (che bilancia i livelli di zucchero nel sangue), a volte anche più di quella realmente necessaria, il che può portare a conseguenze gravi come il diabete di tipo 2. Quindi, ridurre l’apporto di carboidrati raffinati diminuirà anche le probabilità di ammalarsi di diabete. La soluzione migliore sarebbe quella di sostituirli con alimenti sani e ricchi di sostanze nutritive come i carboidrati complessi, in questo modo si finirà col mangiare meno e col sentirsi sazi più a lungo, fa notare sempre l’esperta.