Per avere una stima migliore del rischio terremoti è stata predisposta una rete di 600 sismografi, che si estende per oltre 200 km ed ascolta la “voce” delle Alpi: si tratta del progetto AlpArray, descritto sulla rivista Surveys in Geophysics, coordinato da Gyoergy Hetenyi dell’Università di Losanna, Edi Kissling e Irene Molinari del Politecnico di Zurigo e da John Clinton del Servizio Sismologico Svizzero.
La rete di sismografi è operativa da luglio 2017 e i primi risultati dovrebbero arrivare nel 2019.
I sensori di AlpArray sono posizionati in modo da formare un esagono e sono presenti in varie località: la stazione più alta si trova a 3.005 metri di altitudine, mentre quella più bassa a 2.771 metri di profondità sotto il livello del mare.
Lo scopo del progetto è anche quello di comprendere meglio la struttura e la composizione dello strato più esterno della Terra, la litosfera.