Nella mattinata di oggi una delegazione del Giro d’Italia si è recata a Rigopiano, nel comune di Farindola, dove il 18 gennaio 2017 una slavina travolse un hotel, causando 29 vittime. La decima tappa della Corsa Rosa, la Penne-Gualdo Tadino, in programma domani, passerà proprio accanto al luogo della tragedia.
Ai piedi della stele che commemora le persone che hanno perso la vita in quell’occasione sono stati deposti mazzi di fiori, alla presenza dei rappresentanti del “Comitato vittime di Rigopiano”, della Direzione del Giro d’Italia e del corridore abruzzese Giulio Ciccone.
Giulio Ciccone, corridore abruzzese della Bardiani-CSF che sta partecipando al Giro 2018, ha presenziato alla commemorazione in rappresentanza di tutti i colleghi: “Per me pedalare domani su questa salita sarà ancor più importante che l’arrivo di ieri al Gran Sasso. Conosco bene questa strada per averla percorsa moltissime volte in allenamento ma non ci ero mai più tornato dopo la tragedia. Ricordavo una fontana presso la quale mi fermavo spesso a rinfrescarmi e oggi ho visto che anche quella non c’è più. Ricordo benissimo quella sera: ero a casa con i miei genitori e quando ho sentito la notizia al telegiornale, mi sembrava impossibile che una cosa del genere fosse successa a due passi da casa. Domani mi impegnerò al massimo, su questa salita, per onorare le vittime”.
Stefano Allocchio, Direttore di Corsa del Giro, ha ricordato come la Corsa Rosa sia, da sempre, un fatto non solo di sport, ma anche di costume e di storia: “In questi momenti il nostro evento propone con la sua forza mediatica alla riflessione e al ricorso fatti ed episodi che esulano dall’ambito sportivo ma che coinvolgono la coscienza e il dolore di tutti. Qui mi faccio interprete dei sentimenti e della commozione di tutto il Giro d’Italia per onorare la memoria delle vittime e il lutto delle loro famiglie per questa triste e drammatica vicenda”.
Il portavoce del Comitato vittime di Rigopiano ha aggiunto: “Ringraziamo il Giro d’Italia per questo momento che ridà fiato alla nostra voce. Sappiamo che i Procuratori stanno svolgendo un ottimo lavoro e speriamo si arrivi presto a un processo che possa fare chiarezza sulle responsabilità di quanto avvenuto. Noi chiediamo solo due cose: verità e giustizia. Anche se nemmeno queste potranno ridarci i nostri cari”.
Maurizio Formichetti, promoter delle tappe abruzzesi del Giro: “Era doveroso che il Giro e lo sport in generale tributassero un ricordo a queste persone. La corsa quest’anno passa in Abruzzo soprattutto per questa ragione e per stare vicini ai famigliari, dimostrando una volta in più il suo profondo spirito di aggregazione”.