Grassi “buoni” e “cattivi”: ecco quelli consigliati e quelli da ridurre al minimo

MeteoWeb

Nell’ambito del 27° congresso in corso a Rimini, la Società italiana di diabetologia scende in campo con un position paper sui grassi alimentari: gli esperti forniscono le informazioni per scegliere i grassi amici della salute e per evitare quelli che possono causare non solo le malattie cardiovascolari, ma anche il diabete. Oltre allo zucchero, “un importante e ben più pericoloso fattore di rischio per lo sviluppo della malattia di tipo 2 è il consumo eccessivo di grassi con l’alimentazione“.

Quando assumiamo una quantità eccessiva di grassi si trasformano in acidi grassi liberi nel sangue e raggiungono i diversi organi coinvolti nel metabolismo del glucosio, alterandone le funzioni. Così, se i livelli di acidi grassi nel sangue sono elevati e lo restano a lungo, si possono verificare danni a carico delle cellule beta e alfa pancreatiche, preziosissime perché secernono rispettivamente insulina e glucagone, due ormoni fondamentali nel mantenimento dei livelli normali di glicemia,” spiega uno degli autori del position paper, Annalisa Natalicchio, del Dipartimento dell’emergenza e dei trapianti di organi, Sezione di medicina interna, dell’Università Aldo Moro di Bari.

I grassi saturi sono dunque nemici non solo dei vasi e del cuore, ma anche del pancreas e del fegato. In questo senso, la cosiddetta lipotossicità è un importante meccanismo che può condurre al diabete di tipo 2“, sottolineano gli esperti. Gli acidi grassi saturi sono presenti soprattutto negli alimenti di derivazione animale (carni, uova, burro, strutto). Incluso il palmitato, componente principale dell’olio di palma che, pur essendo un grasso vegetale, è di fatto un grasso saturo. “Nessun alimento va demonizzato e qualche strappo alla regola è anche lecito. Ma è bene non esagerare e soprattutto imparare a leggere le etichette alimentari, scegliendo consapevolmente cosa mettere nel carrello e cosa lasciare sullo scaffale del supermercato“, si raccomanda nel documento.

I grassi non sono tutti uguali. Ci sono anche grassi ‘di qualità’, poli-insaturi (Pufa), soprattutto omega-6, e mono-insaturi (Mufa), in particolare l’acido oleico, presente soprattutto nell’olio di oliva: il loro consumo si associa infatti a una riduzione del rischio di diabete.

Ecco infine i consigli degli esperti della Sid, che indicano gli alimenti ricchi di grassibuoni‘ e quelli ricchi di grassi ‘cattivi‘.
Fortemente consigliati: oli vegetali salutari (extravergine d’oliva, mais, girasole, di soia, di cotone e di cartamo). Consentiti: noci, mandorle, semi e legumi; pesce (sgombro, salmone, tonno, sardine, acciughe); uova; cioccolato e burro di cacao.
Consentiti con moderazione: latte e derivati; alcol (eccetto controindicazioni).
Da ridurre al minimo: burro, carni rosse e processate, oli di palma e di cocco, prodotti industriali da forno con grassi trans, fritti industriali.

Condividi