Una nuova consultazione scientifica riafferma la raccomandazione di mangiare pesce, specialmente quelli ricchi di acidi grassi omega-3, due volte a settimana per contribuire a ridurre i rischi di insufficienza cardiaca, coronopatia, arresto cardiaco e ictus ischemico. Il nuovo avviso è pubblicato nella rivista Circulation dell’American Heart Association.
Eric B. Rimm, presidente dell’American Heart Association e professore di epidemiologia e nutrizione presso l’Harvard T.H. Chan School of Public Health (Boston), ha dichiarato: “Da quando è stato pubblicato l’ultimo avviso sul consumo di pesce da parte dell’associazione nel 2002, gli studi scientifici hanno stabilito gli effetti benefici del consumo di pesce ricco di omega-3, soprattutto se va a sostituire alimenti meno salutari come le carni, che sono ricche di grassi saturi che ostruiscono le arterie”.
L’Associazione consiglia di consumare 2 porzioni da 100 grammi di pesce non fritto alla settimana. Tra i pesci da preferire, salmone, sgombro, aringhe, trote d’acqua dolce, sardine e tonno bianco, tutti ricchissimi di acidi grassi omega-3.
L’avviso è stato scritto da un gruppo di esperti nutrizionisti, che ha anche riesaminato gli studi sul mercurio presente nel pesce. Il mercurio si trova nella maggior parte dei prodotti del mare, ma è prevalente nei pesci di grandi dimensioni come squali, pesce spada e sgombri reali. Il gruppo ha concluso che mentre la contaminazione da mercurio potrebbe essere associata a gravi problemi neurologici nei neonati, la ricerca scientifica esistente ha svelato che tale contaminazione non ha effetti avversi sul rischio di malattie cardiache negli adulti e i benefici del consumo di pesce superano di gran lunga qualsiasi rischio associato alla contaminazione, soprattutto se si consuma una varietà di prodotti ittici.