Safe Water 2018-020: il progetto della Società Italiana di Medicina Ambientale per un uso consapevole del

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In Italia disponiamo di circa 7.841 corpi idrici superficiali, 534 grandi invasi e oltre 8.000 piccoli invasi con un consumo che è cresciuto del 600% dal secolo scorso: condizione che mette a rischio gli approvvigionamenti al verificarsi di eventi siccitosi. Ma alle criticità legate agli aspetti quantitativi si associano anche quelle qualitative a seguito di minacce naturali e soprattutto antropiche dovute prioritariamente ai settori produttivi che occorre siano orientati sempre più verso percorsi di sostenibilità.

Allo scopo di promuovere presso l’opinione pubblica una maggiore consapevolezza per un uso consapevole delle risorse idriche e per lo sviluppo di nuove strategie e comportamenti virtuosi per la protezione e il recupero dell’acqua, la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha presentato oggi a Roma, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, il progetto triennale “SAFE WATER” (2018-2020), iniziato lo scorso 22 Marzo con la diffusione del Decalogo SIMA “Family Water” (prevenzione.life/family-water) in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. All’evento hanno presenziato rappresentanti dei principali Atenei pubblici italiani (La Statale e la Bicocca di Milano, La Sapienza e Tor Vergata di Roma, l’Università della Campania Luigi Vanvitelli e l’Università di Bari Aldo Moro), Associazioni di consumatori (Codacons, Lega Consumatori, OIC), Enti (IRSA – CNR, Federazione Mondiale del Termalismo, Confassociazioni, Royal Society of Chemistry), Ordini professionali (Ordine Nazionale dei Geologi), politici (Senatore Marco Siclari – FIBP, Senatrice Daisy Pirovano – Lega), Istituzioni e Aziende (Gruppo Sapio, H2 Italia, MM, Demetra, BWT, AquaLab, 99T, Infinity Biotech).

“Il destino dell’uomo è intrinsecamente correlato alla disponibilità d’acqua di buona qualità. Per costruire il futuro cui aspiriamo, abbiamo bisogno di unire i contributi della natura, della scienza e dell’innovazione per raggiungere la sicurezza della risorsa idrica”, esordisce Alessandro Miani, Presidente della Società italiana di Medicina Ambientale.

Come rappresentanti delle Istituzioni siamo orgogliosi in questa sede di esprimere il nostro sostegno e apprezzamento per questo importante progetto, che sottolinea il valore inestimabile dell’acqua come bene prezioso per la vita di tutti noi esseri umani, per l’ambiente e l’economia del Paese e la necessità di  attivare adeguate politiche di controllo della qualità delle nostre riserve idriche per la salvaguardia della salute pubblica”, commentano all’unisono il senatore Marco Siclari (FIBP) e la senatrice Daisy Pirovano (Lega).

Il CNR, con la sua policromicità promuove la costituzione di filiere organizzative/cognitive, capaci di migliorare, in termini di sinergia, le relazioni tra attività di ricerca pura, ricerca applicata precompetitiva, trasferimento tecnologico, implementazione industriale ed amministrativa con un approccio orientato alla soluzione dei problemi: oggi le problematiche che affliggono le acque sono numerose ed attengono agli aspetti quantitativi e qualitativi”, dichiara Vito Felice Uricchio, Direttore IRSA CNR.

Un’adeguata gestione dell’acqua, a qualsiasi livello, dalla captazione ai rubinetti, è un problema che interessa tutti, anche per le implicazioni dirette sulla salute”, prosegue Antonio Persici, Presidente Confassociazioni Ambiente.

Nell’estate 2017 – la quarta più asciutta degli ultimi due secoli – le ondate di calore sono state più frequenti e più intense in 571 città europee, con un triste primato per Roma e con un incremento della siccità nell’Europa meridionale. Le analisi mostrano che 0,5 °C di temperatura media in più aumentano di quasi 2,5 volte la probabilità di eventi mortali con oltre 100 vittime per gli effetti diretti delle temperature, a prescindere da siccità, alluvioni e altri danni.

Le certezze relative ai cambiamenti climatici ed ambientali rendono imprescindibili scelte strategiche incardinate su solide basi scientifiche e opportuni indirizzi di adattamento, tra cui: promuovere la tutela della risorsa idrica; pianificare opportuni investimenti nelle reti idriche e nelle infrastrutture sia per operare un controllo delle perdite ma anche per evitare contaminazioni; favorire l’aggregazione strutturata di attività di sorveglianzapromuovere l’efficienza anche qualitativa dell’uso dell’acqua in tutti i settori (agricolo, industriale, potabile); promuovere nei Distretti politiche intersettoriali, regionali, nazionali e sub-nazionali; sostenere la modellazione e il monitoraggio di eventi pericolosi, dalla siccità sino alle fioriture di alghe e la produzione di tossine nell’ambiente acquatico, alla presenza di contaminazioni; valutare gli aspetti sanitari legati ad eventi estremi e riferiti al rilascio di patogeni, prevenendo gli effetti sulla qualità da inondazioni.

“Occorre comunque sottolineare che l’acqua italiana è di ottima qualità e che le acque sotterranee, che costituiscono la fonte primaria delle acque potabili, con una percentuale che sfiora l’85%, sono al 5° posto in Europa dopo l’Austria, la Svezia, l’Irlanda e l’Ungheria”, sostiene Luigi Falciola, Professore Associato di Chimica Analitica UNIMI.

Nonostante lo stato chimico delle acque Italiane sia migliore rispetto a quasi tutte le Nazioni europee, in Italia si fa un importantissimo ricorso alle acque minerali che registrano consumi in continua crescita superando i 208 litri pro-capite annui.

“Si tratta del consumo più alto in Europa e terzo al mondo: ci superano solo Messico (con 264 l/pro-capite) e Thailandia (con 246 l/pro-capite).  Da tale quadro emerge la necessità di informare opportunamente i cittadini per ridare fiducia alle acque potabili del nostro Paese, possibilmente avendo cura di gestire piccole manutenzioni a livello domestico, dalla sostituzione periodica dei filtri alla sanificazione dei serbatori condominiali, ove presenti”, continua Vito Felice Uricchio.

Nello specifico il Progetto “SAFE WATER” prevede: attività di ricerca scientifica finalizzata anche alla redazione di nuove leggi a tutela dell’ “ambiente acqua” e della salute degli esseri viventi che la abitano e la consumano, uomo in primis; attività di sensibilizzazione, rivolta alle giovani leve delle scuole primarie italiane e alla popolazione più in generale, sulle buone pratiche da mettere in campo per ridurne lo spreco e verificarne/migliorane la qualità; istituzione di una giornata dedicata al tema acqua – “Water Day”– che diventi occasione per fare focus scientifico – divulgativo sul tema, coinvolgendo anche tutti gli stakeholders che vivono e operano a diverso titolo e ad ogni livello in ambito acqua, sia essa marino-costiera che interna di superficie, di sorgente o di falda.

Parlare di acqua è parlare di vita. La utilizziamo tutti i giorni per lavarci, per cucinare, per innaffiare le piante e soprattutto la beviamo per idratarci e per mantenere inalterate tutte le nostre funzioni vitali. L’acqua, infatti, oltre a essere il costituente del corpo in maggior quantità (siamo fatti al 70% di acqua e nei bambini la percentuale è ancora maggiore), è essenziale per l’organismo perché fa assimilare i nutrienti, mantiene in equilibrio temperatura e pressione, elimina scorie e tossine e agisce come lubrificante e ammortizzatore su articolazioni e tessuti. La nostra sopravvivenza è talmente connessa a questo prezioso elemento che i Centri per il controllo delle malattie e la loro prevenzione raccomandano di berne almeno otto bicchieri ogni giorno. Bere è importante, dunque, anzi indispensabile per mantenere sempre in perfetto equilibrio il “bilancio idrico” delle entrate e delle uscite. Anche perché il segnale della sete arriva in ritardo, quando si è già leggermente disidratati, ed è bene sapere che una seppur lieve perdita di liquidi si ripercuote a più livelli su tutto l’organismo. Per esempio, con una perdita pari all’1% del peso risultano più difficoltose le performance fisiche e intellettuali e aumentando la carenza d’acqua fino al limite del 10%, la disidratazione comporta alterazioni del sistema nervoso centrale che possono mettere la persona in pericolo di vita.

Ma acqua è anche terapia. Il nostro Paese è tra i più ricchi al mondo di acque termali. Il termine SPA “Salus per Aquam”, coniato dai latini, sta ad indicare proprio questo: l’acqua è fonte di cura e di salute. La Medicina Termale così come la Talassoterapia utilizzano l’acqua per curare stati infiammatori cronici e patologie respiratorie, allo stesso modo nella terapia idropinica è l’acqua termale in bibita a portare benessere agli apparati epato-biliare, cardio-circolatorio, gastro-intestinale, urinario. Bere acqua minerale ad alto residuo fisso è anche il modo più semplice per apportare al nostro organismo i minerali utili alle nostre ossa e a rafforzare lo smalto dei nostri denti, con minerali quali il calcio, il magnesio, il fluoro.

Acqua però è oggi più che mai prima anche emergenza ambientale. Microplastiche e nanoplastiche stanno invadendo i nostri mari e sono entrate nella catena alimentare di pesci e mammiferi, uomo compreso. Inoltre, inquinanti emergenti (PHAS) e olii esausti anche di uso domestico (ogni litro di olio usato ad esempio per cucinare, versato nel rubinetto di cucina o nel wc inquina 1 milione di litri di acqua di falda) rappresentano un problema che deve essere affrontato seriamente a tutti i livelli per ridare all’ambiente e a tutti noi, animali compresi, che lo abitiamo, uno stato di salubrità che garantisca disponibilità idrica di qualità e mare pulito.

Acqua, infine, in Italia è economia. Voce importante del nostro PIL se pensiamo che acqua salubre e pulita significa anche turismo di qualità sulle nostre spiagge, nei nostri laghi e sui nostri fiumi oltre che acqua per irrigazione, per allevamento, per alimentazione.

“Su tutti questi temi SIMA si impegna a dedicare un quotidiano lavoro, espresso con la massima energia, dalla ricerca scientifica al fund rasing, affinché ogni aspetto annesso ed interconnesso al tema ‘acqua sicura’ trovi spazio nell’agenda di politica, governo, Regioni, Istituzioni, Enti, Atenei, Aziende, media e soprattutto nella coscienza di ogni cittadino italiano. Perché è anche nell’essere virtuosi in ogni nostra azione quotidiana che possiamo concretamente contribuire al nostro benessere e a quello comune. L’acqua è molto più di un bene commercializzabile, è un elemento di vita e la grande sfida del futuro è gestire l’acqua in modo sostenibile creando nuovi equilibri tra risorse idriche, bisogni primari dell’uomo, sviluppo e ambiente”, conclude Alessandro Miani.

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