Sarà intitolato a Angioletta Coradini il ciclo di conferenze istituito dalla European Geoscience Union (EGU) dedicato agli studi sul Sistema Solare e ai processi planetari.
In particolare l’EGU ha coinvolto le seguenti divisioni: le Scienze Solari-Terrestri (ST), le Scienze Planetarie (PS), la Geodesia (G), le Scienze Atmosferiche (AS), il Clima: passato, presente e futuro (CL), l’Informatica della Terra e dello Spazio (ESSI), il Magnetismo Terrestre e la Fisica della roccia (EMRP).
Le proposte per la serie di conferenze “Angioletta Coradini” – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – possono essere sottoposte in qualsiasi momento e saranno valutate da un apposito comitato.
E proprio negli stessi giorni Solar System Exploration Research Virtual Institute (SSERVI) della NASA, che ha istituito lo scorso anno il “Mid-Career Award Angioletta Coradini, ha premiato con tale riconoscimento Barbara Cohen del NASA Goddard Space Flight Center. Il premio annuale viene assegnato ad un ricercatore per i significativi e duraturi traguardi legati alla scienza dell’esplorazione. I vincitori sono nominati dai loro colleghi accademici e sono selezionati dal direttore del SSERVI, dottoressa Yvonne Pendleton. I premi saranno presentati al “2018 Exploration Science Forum” (ESF) che si terrà dal 26 al 28 giugno presso il NASA Ames Research Center.
Angioletta Coradini (1946 -2011) è stata una delle figure più importanti nella planetologia a livello mondiale. Tra le sue innumerevoli attività ha svolto analisi sui campioni lunari delle missioni Apollo, ha lavorato alla geologia delle superfici dei pianeti interni, ha studiato i vulcani terrestri utilizzando il telerilevamento all’infrarosso. Ha lavorato inoltre alla differenziazione termica dei nuclei cometari e all’evoluzione termica di pianeti e satelliti. Ha creato modelli di nebulose primitive per capire la formazione dei pianeti. Nel suo lavoro Angioletta Coradini ha unito approcci osservativi e teorici ed è stata attiva sia come co-investigatore sia come investigatore principale (PI) in un gran numero di esperimenti su sonde spaziali in collaborazione con la NASA e l’ESA. Nel 2007 ha ricevuto la medaglia David Bates e nel 2012 la medaglia Jean Dominique Cassini.