E’ “in condizioni generali discrete, vigile, orientato, con parametri vitali nella norma, e respira autonomamente” il paziente trasferito ieri da Catania dall’aeronautica militare in alto biocontenimento e ricoverato con sospetta Tubercolosi multiresistente all’Unità operativa complessa di Divisione di malattie infettive dell’apparato respiratorio dell’Istituto Spallanzani di Roma.
Il trasferimento – spiega l’ospedale in una nota – è stato effettuato per poter eseguire indagini microbiologiche e terapia con farmaci antitubercolari di seconda linea, non disponibili nella struttura di provenienza. La diagnosi al momento dell’arrivo è di tubercolosi polmonare bacillifera bilaterale poliresistente, sospetto Multiresistente (Mdr).
Sono stati avviati gli accertamenti radiologici e microbiologici necessari ed è stata istituita la terapia specifica. A oggi sono ricoverati all’Unità operativa complessa di malattie infettive dell’apparato respiratorio dello Spallanzani – da impegnato in prima linea nel controllo della tubercolosi – un paziente con Tbc multiresistente e ben 2 con tubercolosi estensivamente resistente (Xdr).
La tubercolosi Mdr, più rara ma che desta ancora più allarme delle forme sensibili, richiede degenze molto prolungate con terapie ad altissimo costo ed è gravata da un’elevata mortalità, evidenzia lo Spallanzani.
La gestione necessita di competenze ed esperienze cliniche adeguate, di un laboratorio di riferimento che garantisca un appropriato livello di biosicurezza, dell’approvvigionamento continuo dei farmaci antitubercolari di seconda linea e dei nuovi farmaci e di una struttura dotata di adeguati livelli di isolamento dei pazienti in stanze a pressione negativa.
Già da molti anni i pazienti con tubercolosi multiresistente sono trasferiti allo Spallanzani dalle strutture del Lazio o di altre regioni del Centro-Sud Italia e costituiscono circa il 70% dei casi di tubercolosi Mdr ricoverati nell’ultimo triennio nell’Istituto. Infatti, mentre in Italia la percentuale di queste forme è circa il 3% dei casi accertati, la quota dell’Istituto costituisce circa il 6% dei casi accertati. Inoltre, l’Inmi è l’unico centro regionale autorizzato alla dispensazione dei nuovi farmaci per la cura della tubercolosi Mdr.