Un’alimentazione sana ed equilibrata e una regolare attività fisica non sono solo importanti nella prevenzione dei tumori, hanno anche una decisiva funzione nell’accompagnare le cure, facendo funzionare assai meglio farmaci e terapie, grazie ad una migliore forma fisica. Per questo insieme alle cure, nei pazienti in sovrappeso, i medici dovrebbero prescrivere, al pari di una medicina, dieta e movimento. E’ l’appello di Antonio Moschetta, docente di medicina interna dell’universita ‘Aldo Moro’ di Bari.
Moschetta, anche esperto di nutrigenomica e ricercatore Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), parteciperà agli incontri organizzati proprio da Airc, domani a Milano nei giardini pubblici di Porta Venezia.
“Diverse ricerche – spiega lo studioso all’Adnkronos Salute – hanno dimostrato che l’obesità addominale, ovvero un girovita con un elevato accumulo di grassi, in malattie come il tumore al seno, fanno aumentare la mortalità del 35%. In pratica le stesse cure, per lo stesso tipo di tumore funzionano molto di più nelle persone magre”.
Gli stili di vita dunque – continua il ricercatore che ha approfondito il tema nel libro ‘Il tuo metabolismo. L’utilità della dieta nella prevenzione e cura del cancro’ (Mondadori Edizioni) – hanno un peso importante in tutto le fasi della malattia.
“Si investono risorse enormi per farmaci che aumentano solo del 5% la sopravvivenza, e questo viene considerato ed è un risultato importantissimo. Si comprende ancora di più, dunque, la ‘forza’ di quel 35% su cui possiamo agire modificando gli stili di vita”.
Fondamentale dunque, per tutti, sapere “che se ci si ammala si avranno più possibilità di guarire se il nostro giro vita è inferiore, nei maschi, a 94 cm e, nelle femmine, a 80 cm”.
E che il movimento, come la camminata veloce, “deve essere una pratica quotidiana insieme a una sana alimentazione, che significa anche mangiare agli orari giusti: un piatto di spaghetti ha, sulla stessa persona, un effetto differente a seconda dell’orario in cui si assume. Per chi ha problemi di girovita i carboidrati, per esempio, vanno bene a colazione, le proteine la sera“, consiglia Moschetta sottolineando la necessità di personalizzare le prescrizioni per attività fisica e alimentazione.
“Il nostro ‘libretto di istruzioni’ – spiega il ricercatore – parte dal Dna dei nostri genitori. E continua con la vita che mamma e papà hanno condotto fino al giorno di concepimento, con le modalità con cui siamo nati (cesareo o parto naturale), se siamo stati allattati al seno, una protezione fondamentale per mamma e bambino. E poi conta anche l’esperienza e l’ambiente di vita, gli studi sui gemelli omozigoti ci hanno dimostrato come tutto questo cambia i risultati i tema di salute”, conclude Moschetta invitando a scegliere stili di vita che ci aiutano a vivere di più e meglio: “la scelta degli stili di vita ha un grande peso sulle possibilità che regaliamo a noi stessi di prevenire le malattie o di guarire“.