Un investimento complessivo superiore ai 14 milioni di euro l’anno per 7 anni, con più di 200 scienziati al lavoro in tutta Italia. L’Airc, Associazione italiana per la ricerca sul cancro, dichiara guerra alle metastasi con una maxi iniezione di fondi per un nuovo Programma speciale 5×1000 dedicato, che comprende 6 sfide e prevede valutazioni intermedie dopo 3 e 5 anni.
Uno stanziamento che prosegue l’impegno dei precedenti Programmi speciali sostenuti nell’ultimo decennio grazie alla scelta di milioni di italiani, sottolinea l’associazione che – secondo la classifica recentemente diffusa dall’Agenzia delle entrate sulle preferenze espresse dai contribuenti nella dichiarazione dei redditi 2016 – è il primo ente beneficiario con quasi 1,7 milioni di scelte per un totale di 64,5 mln di euro.
“Dopo i risultati ottenuti dai primi 2 Programmi speciali Airc 5×1000 – afferma Federico Caligaris Cappio, direttore scientifico dell’associazione, – abbiamo deciso di investire nuove risorse per rafforzare la spina dorsale della ricerca oncologica, che può già contare su strutture di eccellenza con laboratori strutturati diffusi su tutto il territorio nazionale. Non solo, quindi, ci auguriamo di poter ottenere risultati di altissimo impatto per la cura del cancro, ma anche di contribuire alla creazione di un vero e proprio network di ricercatori molto qualificati”.
I 6 coordinatori dei nuovi programmi sono Alberto Bardelli, Istituto di Candiolo, Fondazione del Piemonte per l’oncologia; Paolo Comoglio, Istituto di Candiolo, Fondazione del Piemonte per l’oncologia; Roberto Foà, università La Sapienza di Roma; Michele Maio, azienda ospedaliera universitaria di Siena; Alberto Mantovani, università Humanitas di Rozzano, Milano; Alessandro Vannucchi, università degli Studi di Firenze. In campo insieme a loro circa 200 scienziati distribuiti in gruppi di ricerca attivi lungo la Penisola.
Perché un investimento così rilevante per lo studio delle metastasi? Sono loro – spiegano dall’Airc – a causare il 90% delle morti per cancro, rappresentando uno dei maggiori problemi ancora irrisolti per la cura della malattia.
Lo scopo del nuovo Programma speciale è “contribuire a conoscere meglio i meccanismi molecolari alla base della disseminazione tumorale e a identificare nuovi approcci per il trattamento della malattia metastatica, con l’obiettivo di rendere il cancro sempre più curabile“.
I 6 programmi, “selezionati dopo la rigorosa valutazione peer review da parte di un gruppo di esperti internazionali“, affrontano la complessità delle metastasi da diverse angolature: 2 studiano i tumori del sangue, che per le loro caratteristiche si diffondono in tutto l’organismo; 2 sono incentrati sull’immunoterapia, la nuova frontiera dei trattamenti anticancro; 2 si concentrano sui tumori al colon-retto e sulle neoplasie con sede primaria sconosciuta.
“Uno dei criteri chiave per la selezione dei programmi è la traslazionalità – precisa l’associazione – cioè la possibilità di tradurre rapidamente le scoperte della ricerca di base in strumenti utili alla clinica e ai pazienti, in un vero dialogo fra ricercatori di laboratorio e clinici, affinché ciò che viene investigato dai primi risponda ai bisogni concreti dei secondi”.
I precedenti 2 Programmi speciali finanziati dall’Airc dal 2009, il primo sull’oncologia clinica molecolare e il secondo sulla diagnosi precoce e la valutazione del rischio di cancro, hanno visto al lavoro su 14 programmi 48 istituzioni, 114 unità operative e un migliaio di scienziati.
Ora “la scelta di concentrarsi sulle metastasi – aggiunge Caligaris Cappio – è stata dettata dalla volontà di coinvolgere il maggior numero di ricercatori possibile: la risposta è stata talmente numerosa e con un livello di proposte talmente alto che abbiamo deciso di proporre un secondo bando su questo tema, sempre finanziato dal 5×1000, che verrà reso pubblico nel giugno di quest’anno”. Fra i “tanti risultati ottenuti” nei primi 2 Programmi speciali targati Airc, l’associazione segnala quelli per la cura dei tumore del polmone e del pancreas.
“Il faro del nostro studio è il tumore al polmone, il nuovo big killer delle donne – dice Gabriella Sozzi dell’Istituto nazionale tumori di Milano – Abbiamo messo a punto un esame del sangue in grado di individuare la presenza di un tumore 2 anni prima di quanto accade con la Tac spirale. Lo stiamo già sperimentando: se i risultati saranno confermati, potrà essere usato per monitorare le persone a rischio”.
Contro il cancro al pancreas che “colpisce ogni anno circa 9 mila persone – riporta Aldo Scarpa, direttore del centro di ricerca Arc-Net dell’università di Verona – con il mio gruppo abbiamo catalogato diverse sottoclassi del tumore e per ciascuna abbiamo fatto la mappa genetica, una carta d’identità che racconta la malattia nel dettaglio. Questo ci permette di personalizzare al massimo la terapia con cure specifiche e mirate“.
Airc e la sua Fondazione Firc continuano così lungo un percorso iniziato oltre 50 anni fa, che rende oggi l’associazione il primo polo privato di finanziamento della ricerca indipendente sul cancro in Italia – ricorda una nota – con 5 mila ricercatori finanziati: un successo reso possibile dalla fiducia di 4,5 milioni di sostenitori e dalla partecipazione di 20 mila volontari.