Venezia: concluso il raduno di barche d’epoca [GALLERY]

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Due giornate di sole e temperature estive hanno caratterizzato la celebrazione per il trentennale dell’Associazione I Venturieri, tenutasi dal 26 al 27 maggio scorso presso il “SANTELENA Marina in Venice” di Venezia alla quale ha partecipato una flotta di imbarcazioni a vela d’epoca, classiche e autocostruite, di lunghezza compresa tra 5 e oltre 20 metri, costruite in legno, metallo, ferrocemento e vetroresina tra l’inizio del Novecento e i giorni nostri. Ammiraglia della flotta la goletta aurica di 16 metri Grand Bleu condotta da Marco Pozzi, attuale presidente de I Venturieri. L’evento era patrocinato dalla FIV, Federazione Italiana Vela, Consorzio di Promozione Turistica “Con Chioggia si”, Assonautica Venezia e sponsorizzato da Banca della Marca, “Chioggia Yacht Group marine associate”, BCA Demco, Cecchi, Nauticagollo.com, Santelena Marina in Venice, Yacht Club Venezia. L’appuntamento è stato rinnovato per il 2019, anno in cui si svolgerà il 15esimo raduno dei Venturieri e la commemorazione per il ventennale della scomparsa di Gian Marco Borea d’Olmo, il fondatore de I Venturieri al quale è stato dedicato un convegno ospitato presso le sale dello Yacht Club Venezia.

LE BARCHE E GLI YACHT DESIGNER

Numerosi i visitatori che hanno approfittato di questa 14esima edizione del raduno e dei 30 anni del sodalizio per visitare il ‘SANTELENA Marina’ e conoscere da vicino le barche “da viaggio” tanto amate da I Venturieri, scafi robusti e marini in grado di affrontare lunghe navigazioni d’altura. Tra queste la goletta Drago in ferrocemento, il cutter aurico Santa Maria di Nicopeja del 1901 restaurato dal cantiere veneziano Casaril. Tra gli yacht designer più rappresentati il fiorentino Rodolfo Foschi, specializzato nei progetti di scafi in legno, acciaio e ferrocemento sia per cantieri professionisti che per autocostruttori. Sue creazioni Poca Vogia del 1995, lo sloop di 10 metri Annalisa del 1994, il cutter aurico La Venturiera e la piccola Chiocciola, costruita in compensato marino e lunga appena 5,50 metri. Return del 1960 è invece un modello di Vertue, piccolo grande yacht disegnato dall’inglese Laurent ‘Jack’ Giles, maestro della progettazione mondiale, realizzato in oltre 200 esemplari. E ancora lo sloop di 12 metri Vanda del 1934, Solidea del 1984, la ‘nordica’ Baltic, Kika 3, Brezza, Levante, Chiba Cheba e Tusitala del 1990. Nella serata di sabato 26 maggio, presso il Marina Santelena, si è svolta la cena equipaggi con estrazione dei premi offerti dalla ditta di prodotti per la nautica Cecchi.

IL CONVEGNO SU GIAN MARCO BOREA D’OLMO, IL FONDATORE

Grande emozione sabato pomeriggio 26 maggio presso lo Yacht Club Venezia in occasione del convegno organizzato per ricordare la figura di Gian Marco Borea d’Olmo, carismatico fondatore nel 1988 de I Venturieri, già ex fondatore della Compagnia dei Vistoniani e del CVA, Centro Velico d’Altura. Romano di nascita, classe 1921, è stato ufficiale della Reale Aeronautica e successivamente dirigente dello Yacht Club Sanremo, dove abitava. Dal 1970, a bordo del suo 16 metri in legno Vistona del 1937, all’epoca armato a ketch bermudiano, ha navigato in tutto il Mediterraneo praticando l’insegnamento della vela a intere generazioni di appassionati. Uomo di grande cultura, amava la buona musica, la letteratura e non si privava mai dell’amato sigaro. Dopo il benvenuto di Mirko Sguario, presidente dello Yacht Club Venezia, hanno relazionato lo scrittore veneziano Franco Masiero, l’imprenditore bergamasco Roberto Carrara, armatore della “barca per arrabbiati” Gaia Scienza, l’ex-allieva Rosalia Romagnolo e Massimo Perinetti Casoni, vice presidente de I Venturieri nonchè ex titolare dell’omonimo cantiere dal quale sono uscite tante barche de I Venturieri.

Gian Marco Borea d’Olmo è mancato il 13 dicembre 1999 all’età di 78 anni. Oggi il suo Vistona, restaurato e riarmato a cutter aurico come in origine, continua a navigare grazie ai figli Gian Battista e Ottavia Borea d’Olmo, impossibilitati a presenziare al convegno di Venezia.

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