Potenti flussi di lava continuano a riversarsi nell’oceano alle Hawaii, creando grandi pennacchi di gas tossico, vapore e minuscole particelle di vetro, che potrebbero costringere i residenti all’evacuazione in qualsiasi momento. I pennacchi si sono diffusi fino a diversi chilometri di distanza dai punti in cui la lava incontra l’oceano.
Nel frattempo, i geologi avvisano che le emissioni di gas vulcanico sono triplicate a seguito delle violente eruzioni lungo la zona di faglia orientale del vulcano Kilauea che non mostrano alcun segno di conclusione. I fiumi di lava minacciano le case e divorano strade e foreste mentre incidono potenti percorsi di lava incandescente verso il mare. In alcune zone, sono state riportate fragorose esplosioni di metano a causa della vegetazione che si decompone sotto la lava, producendo gas. Almeno una delle 22 fessure continua a produrre enormi fontane di lava che superano i 40 metri.
Un flusso di lava è arrivato all’interno della proprietà del Puna Geothermal Venture, fortunatamente fermandosi prima di raggiungere le strutture dell’impianto geotermico. Questo sta accelerando le azioni per la sua messa in sicurezza: se la lava colpisse il sito, infatti, potrebbe innescare il rilascio di acido solfidrico, un gas molto pericoloso, il che renderebbe necessarie ulteriori evacuazioni. Mentre le autorità hanno già rimosso migliaia di litri di pentano infiammabile, stanno procedendo alla disattivazione di 3 pozzi attivi presso il sito. Uno dei tre pozzi sta creando qualche problema di troppo, poiché non si riesce a farlo raffreddare. Lo scenario peggiore se le operazioni continueranno a non avere successo sarebbe una violenta esplosione di pressione e il rilascio di gas.
Come se non bastasse la drammatica situazione a valle delle pendici del vulcano, continuano le eruzioni esplosive dal cratere sommitale che rilasciano nubi di cenere e creano il problema della pioggia di cenere sulle comunità vicine. L’ultima è avvenuta ieri, ma le autorità non hanno comunicato l’altezza o la distanza della nube venutasi a creare. Un’altra era avvenuta qualche minuto dopo la mezzanotte di ieri e ha dato origine ad una nube di cenere che si è elevata fino ad oltre 2 km sopra il livello del mare, mentre quella precedente è avvenuta nella giornata di sabato 19 maggio, generando una nube di cenere che ha raggiunto un’altezza di 3 km.
Le eruzioni esplosive in cima al vulcano rimangono una minaccia e continuano a mantenere alti livelli di emissioni di gas tossico. Nel bel mezzo di questa situazione, aumentano le incertezze su quando l’Hawaii Volcanoes National Park, che ospita il vulcano Kilauea, potrà riaprire. Oggi è il 13° giorno di chiusura del famoso parco, la principale attrazione turistica della Grande Isola delle Hawaii. La cattiva notizia arriva mentre gli affari della Grande Isola registrano continue cancellazioni a causa dell’attività del vulcano. Le autorità affermano che le cancellazioni hanno già innescato licenziamenti, mentre le perdite continuano ad aumentare.
L’incredibile attività eruttiva, che si è intensificata negli ultimi giorni, sta avvenendo a circa 3 settimane dall’apertura della prima frattura nel suolo, causando l’evacuazione di migliaia di persone. Mentre il numero degli evacuati continua a crescere, i geologi dichiarano che non è chiaro per quanto tempo ancora proseguiranno le eruzioni.