Vulcano Kilauea, la lava è inarrestabile: 92 strutture distrutte e 970 ettari di terra incendiati mentre si susseguono terremoti ed esplosioni [GALLERY]

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MeteoWeb

Un flusso di lava in rapido movimento sta avanzando su diverse strade della suddivisione di Leilani Estates, sulla Grande Isola delle Hawaii, appena un giorno dopo aver distrutto almeno 10 case nell’area. Il flusso proviene dalla fessura numero 8 che sta producendo fontane di lava. Fino alla giornata di ieri, il flusso viaggiava alla velocità di diverse centinaia di metri all’ora, rilasciando metano a causa della vegetazione incendiata. Il flusso, in quel momento, aveva una lunghezza di quasi 2,5 km.

I geologi affermano che almeno 8 diverse fessure rimangono attive  lungo la zona di faglia orientale del vulcano Kilauea, dando origine a flussi di lava che continuano ad avanzare e a distruggere sempre più case e strade. I residenti osservano il sistema di fessure che continua ad emettere lava, creando fontane di almeno 60 metri di altezza e dando origine a flussi che hanno coperto diverse proprietà.

Tra queste, come temuto da settimane, la proprietà dell’impianto geotermico del distretto di Puna. Le autorità confermano che due pozzi sono stati coperti dalla lava, ma sottolineano che non sono stati rilevati rilasci incontrollati di acido solfidrico.

Intanto le autorità sono riuscite a salvare un uomo che era rimasto intrappolato dalla lava nella sua abitazione. Da quando sono cominciate le eruzioni il 3 maggio scorso, la lava ha distrutto almeno 92 strutture nel distretto di Puna, di cui 41 sono abitazioni, e coperto circa 970 ettari di terra.

Nel frattempo, i flussi di lava continuano a riversarsi nell’oceano, creando nubi di gas tossico e minuscole particelle di ghiaccio che potrebbero costringere ad ulteriori evacuazioni in qualsiasi momento.

Terremoti ed eruzioni esplosive continuano a scuotere il cratere sommitale del vulcano. Un terremoto di magnitudo 4.4 è stato registrato alle 17.42 (ora locale) di ieri, senza generare alcuna allerta tsunami. L’ultima esplosione, invece, si è verificata alle 6:30 del mattino di ieri, creando un pennacchio di cenere alto 4,5 km. Solo due ore prima, un’altra esplosione aveva generato un pennacchio di cenere alto 3,6 km.

Dal Servizio Meteorologico Nazionale fanno sapere che “le ripetute eruzioni hanno fatto accumulare la cenere nell’aria”. “Inoltre, tutta la cenere depositata sarà probabilmente trasportata dai venti, contribuendo a condizioni polverose”.

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