Aqua Italia (federata Anima – Confindustria) dal 2006 commissiona biennalmente ad Istituti indipendenti di ricerca lo studio sulla propensione al consumo di acqua del sindaco in Italia. Dalla ricerca 2018, realizzata da Open Mind Research, emerge che in Emilia Romagna l’86,6% della popolazione italiana ha bevuto acqua del rubinetto (trattata e non) negli ultimi 12 mesi: un incremento notevole se si considera che nel 2016 il dato si attestava al 52,1%. Tra tutti coloro che la bevono il 52,2% dichiara di farlo sempre o quasi sempre. I motivi che spingono gli italiani a berla sono la comodità (26,2%) seguita dalla bontà (25,5%).
L’Emilia Romagna è la regione con la più alta penetrazione di sistemi per il trattamento dell’acqua domestico. Infatti, nel 29,4% dei casi si rileva la presenza di almeno un sistema di affinaggio dell’acqua. Tra questi sistemi, il 20,1% è rappresentato dalle caraffe filtranti (nel 2016 era il 17,4%) seguite dagli apparecchi ad osmosi inversa e da quelli per l’eliminazione del cloro abbinati a refrigerazione e gasatura che si attestano al 2,9%. Di questi il 27,6% ha dichiarato di aver sottoscritto un abbonamento di manutenzione periodica.
Inoltre, si è indagato su quanto in Emilia Romagna i cittadini siano propensi a bere acqua trattata del rubinetto fuori casa. Il 29,6% degli intervistati la beve negli esercizi commerciali e il 44,8% la berrebbe se gliela offrissero. Si è anche chiesto quanti conoscano il servizio offerto dai Chioschi dell’acqua che mettono a disposizione dei cittadini acqua potabile trattata e non, refrigerata o addizionata di anidride carbonica. Dal 2016 a oggi i cittadini che usano/userebbero il servizio sono passati dal 19,3% al 50,5% degli intervistati. In particolare poi, il 62,7% sa se il Comune di residenza offre o meno il servizio: nel 55,7% dei casi il Comune aderisce all’iniziativa.
Per la prima volta, infine, si è indagato sulla preoccupazione dei residenti nei confronti della presenza di sostanze contaminanti nell’acqua del rubinetto. Il 46,6% si è dichiarato preoccupato e il 24,8% si è dichiarato non preoccupato.