Primi 6 mesi di annata agraria tra luci e ombre, messa a dura prova da maltempo e Xylella, ma con dati economici delle esportazioni sempre in crescita.
Già l’annata agraria 2017 aveva recuperato terreno rispetto all’anno precedente, con una crescita della PLV (Produzione Lorda Vendibile) del 15,07%, tornata a superare nuovamente i 3 miliardi di valore, a dispetto della tropicalizzazione del clima.
“Speriamo che, come avvenuto l’anno scorso, l’agricoltura pugliese recuperi, perché il 2018 non si è aperto nel migliore dei modi proprio a causa del clima impazzito che finora ha provocato già quasi 2 miliardi di euro di danni”, ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, aprendo l’Assemblea sociale.
Bombe d’acqua, trombe d’aria e violente grandinate da febbraio ad oggi si sono abbattute sulla Puglia, facendo salire la conta dei danni che, secondo Coldiretti Puglia, dagli ortaggi, agli oliveti, dai mandorleti ai ciliegeti, dai vigneti al grano.
“Le tre province di Bari, BAT e Foggia, raccoglieranno meno olive, con punte fino al 50 % di diminuzione – ha continuato Cantele – mentre nel Salento il crollo sfiorerà il 60% a causa della Xylella”.
“La nostra economia olivicola, settore portante per l’agricoltura pugliese perderà quasi 1,8 miliardi di euro nelle province di Bari, BAT e Foggia, mentre 1,5 miliardi di euro nel Salento per colpa della Xylella”, ha precisato Cantele. “Siamo fortemente preoccupati che la brusca diminuzione di olio extravergine pugliese – ha lanciato l’allarme Cantele – faccia crescere ancora le importazioni di olio dall’estero, perché al danno si aggiungerebbe la beffa di sofisticazioni e contraffazioni. Se si vuole acquistare un ‘vero’ extravergine ‘made in Italy’ bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione. I 3 elementi da tenere sempre d’occhio sono prezzo, anno di produzione e scadenza”.
Fa il paio con il bollettino di guerra negli oliveti – è emerso nel corso dell’Assemblea di Coldiretti Puglia – il resoconto dei danni da maltempo nei campi dove si sta trebbiando. Il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, ha tenuto a rimarcare che “il raccolto sarà inferiore in quelle aree dove si sono alternate violente grandinate a rovesci temporaleschi di maggiore intensità, con diminuzioni tra il 20% e il 70% in meno di grano. Teniamo a precisare, però, che il grano raccolto nella maggior parte della Puglia cerealicola sarà di ottima qualità”.
Buona la campagna delle ciliegie dove il crack degli ultimi giorni è stato di fatto compensato – secondo le rilevazioni di Coldiretti Puglia – da un andamento tendenziale, caratterizzato da prezzi sostanzialmente stabili e dalla maturazione molto veloce del prodotto ha accorciato il periodo di raccolta.
Nei primi 6 mesi del 2018 la campagna agraria è stata messa a dura prova da maltempo e Xylella, ma con dati economici delle esportazioni sempre in crescita.
Olive, mandorle, uva da tavola e ortofrutta in generale saranno così poche e così buone che andranno letteralmente ‘a ruba’ e per questo Coldiretti Puglia sin d’ora chiede alle forze dell’ordine di programmare sin d’ora un presidio nelle aree rurali contro i predoni degli oliveti ancora più capillare.
Il grande successo delle produzioni agroalimentari pugliesi è testimoniato anche dai dati Istat delle esportazioni che “nei primi tre mesi del 2018, rispetto allo stesso periodo del 2017 – ha spiegato Corsetti – sono cresciute del 5,1% per l’olio, del 2,8% per la pasta e del 5,7% per i vini. Oltre agli stimati 230 milioni di export ortofrutticolo verso la Germania, la Puglia si è imposta in Tunisia, Francia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, oltre a Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia”.
La Puglia secondo ISMEA è prima in Italia per aziende ortive in piena area (ortaggi non coltivati in serre), seconda dietro la Sicilia per frutteti, terza per i legumi. In particolare ha numeri da record – aggiunge Coldiretti Puglia – su pesche, uva da tavola e agrumi per quanto riguarda la frutta, mentre nelle produzioni ortive su lattughe, fave, carciofi e pomodori da industria.
Le battaglie di Coldiretti Puglia per tutelare il patrimonio del ‘made in Italy’ agroalimentare e bloccare lo scippo di identità che il territorio quotidianamente subisce ad opera dei famigerati agropirati nazionali ed internazionali trovano ragion d’essere nel valore delle principali filiere agroalimentari pugliesi, pari a 542.000.000 euro per la pasta e i prodotti da forno, 576.000.000 euro per quella olearia e 462.000.000 euro per la filiera vinicola e il pomodoro da industria di cui la sola provincia di Foggia è leader con 3.500 produttori che coltivano mediamente una superficie di 26 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) di quasi 190.000.000 euro.
Dopo la guerra del grano che ha visto la Puglia protagonista per difendere il granaio d’Italia, il blocco dei TIR al Brennero, l’assedio al centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis a Lodi, le staffette per portare ad emersione il percorso dell’olio estero, è finita – sottolinea Coldiretti Puglia – una contrapposizione immotivata e fuorviante ed è nata un’alleanza che tutela la vera distintività e l’eccellenza della produzione agroalimentare italiana. Si tratta di una nuova forma di rappresentanza in cui Coldiretti, sempre più sindacato imprenditoriale di filiera, insieme a campioni industriali nazionali dei rispettivi settori, uniti insieme per la realizzazione di accordi economici utili ad assicurare la massima valorizzazione della produzione agricola nazionale.
Per testimoniare questo percorso ambizioso e irrinunciabile all’Assemblea sociale di Coldiretti Puglia hanno partecipato Francesco Casillo, Vincenzo Divella, Giovanni D’Ambruoso, Sebastiano Ladisa, il Direttore d’area e l’Assessore all’Agricoltura e i rappresentanti della politica che hanno contribuito a bancare gli importanti risultati negli ultimi anni.
Agricoltura, Coldiretti Puglia: calo di produzione per clima pazzo e Xylella
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