L’Alzheimer, la forma più comune di demenza, è un disturbo cerebrale progressivo che porta alla perdita delle funzioni cognitive e della memoria e provoca cambiamenti significativi nel comportamento. L’invecchiamento è un importante fattore di rischio per la malattia. Precedenti studi hanno suggerito che anche l’obesità legata all’alimentazione è collegata al suo sviluppo.
Ora i ricercatori della Brock University in Ontario, Canada, hanno analizzato gli effetti di una dieta che porta all’obesità sulla segnalazione dell’insulina (il processo che dice al corpo come usare gli zuccheri) e sui marcatori dell’infiammazione e dello stress cellulare. Si è scoperto che questi fattori sono coinvolti nella progressione della malattia durante il processo di invecchiamento dei topi.
Rispetto al gruppo di controllo, quello sottoposto alla dieta ricca di zuccheri e grassi aveva marcatori notevolmente più alti di infiammazione, resistenza all’insulina e stress cellulare nelle aree dell’ippocampo ritenute coinvolte nella progressione della malattia. La regione della corteccia prefrontale mostrava più segni di resistenza all’insulina, ma i marcatori dell’infiammazione e dello stress cellulare non mostravano cambiamenti.
I ricercatori hanno scritto: “Questi risultati si aggiungono alla nostra conoscenza di base dei percorsi coinvolti nella progressione precoce della patogenesi dell’Alzheimer e dimostrano gli effetti negativi di una dieta ricca di zuccheri e grassi sulle regioni della corteccia prefrontale e dell’ippocampo”.