Lunghi periodi di siccità, altri con piogge prolungate, un consumo di suolo fertile ancora alto, e il livello delle Pm10 ben oltre i limiti di legge, con il picco di 118 giorni di sforamento nell’agglomerato torinese.
Il rapporto sullo stato dell’Ambiente in Piemonte, stilato da Arpa e presentato oggi, rivela vecchi problemi e altri più recenti legati ai cambiamenti climatici. Ma anche segnali confortanti: “La qualità dell’aria dopo più di 15 anni è sicuramente migliore – ha osservato Angelo Robotto, direttore generale di Arpa Piemonte – dai 354 superamenti del 2001, nella stazione Torino-Grassi, siamo passati ai 112 del 2017, anche se il rispetto del limite dei 35 giorni di superamento dei 50 microgrammi al metro cubo è ancora lontano.
Anche ozono e benzene – prosegue Robotto – sono in trend positivo e inquinanti come piombo o monossido di carbonio da anni sono ben al di sotto dei limiti di legge. I miglioramenti sono il risultato delle politiche ambientali messe in atto, dell’evoluzione dei motori e dei combustibili, del teleriscaldamento e da una accresciuta consapevolezza da parte dei cittadini”.