“E’ stata approvata dalla Giunta regionale del Lazio una importante delibera di semplificazione amministrativa, primo passo nel percorso di riforma delle aree protette, che individua gli enti gestori di aree naturali protette regionali come soggetti affidatari della gestione di Zone speciali di conservazione (Zsc)”. Così in una nota l’assessorato Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio.
“Più del 23% del territorio regionale è, infatti, parte della rete ecologica europea, cosiddetta rete Natura 2000, composta da Zone di Protezione Speciale (Zps) e da Zone Speciali di Conservazione (Zsc), che erano sinora gestite unicamente dalla Regione Lazio. Con l’atto di Giunta, viene assegnata la gestione di 37 delle 163 Zone speciali di conservazione totali a enti pubblici come gli enti parco, dipendenti dalla Regione Lazio, che continua a mantenere le funzioni strategiche e di coordinamento. Tali enti dovranno: attuare le misure di conservazione delle Zone speciali di conservazione); gestire gli interventi per la conservazione all’interno delle Zone speciali di conservazione); elaborare proposte di modifica delle misure di conservazione; adottare specifici provvedimenti e direttive per la migliore attuazione delle misure di conservazione deliberate dalla Giunta regionale; svolgere attività di vigilanza e attività di monitoraggio; adottare gli atti per la sottoscrizione delle misure di conservazione amministrative e contrattuali e le misure sito-specifiche per rendere il prelievo nell’Ambiente naturale degli esemplari delle specie di fauna e flora selvatiche, nonché il loro sfruttamento, compatibile con il mantenimento delle suddette specie in uno stato di conservazione soddisfacente.
Uno degli effetti più evidenti della gestione coordinata in capo a un unico ente sarà una omogeneità e armonizzazione nella cura del territorio dell’area naturale protetta. Senza tralasciare il grande valore aggiunto nel coinvolgere enti di prossimità, dotati dell’effettiva conoscenza del territorio, garantendo comunque il coordinamento dell’azione, attraverso il controllo della Regione Lazio e della sua struttura amministrativa” conclude la nota.