“Iniziata la campagna di scavi al Parco Archeologico di Selinunte condotta dall’equipe della New York University guidata dal professore Clemente Marconi. Della missione, da quest’anno è parte anche l’Università Statale di Milano”. Lo ha annunciato Enrico Caruso, Direttore del Parco Archeologico di Selinunte.
“Abbiamo scavato scendendo fino alla fase di fondazione di Selinunte, nel terzo quarto del VII sec. a.C. Nello scavo di quest’anno – ha dichiarato l’archeologo Clemente Marconi della New York Univercity e dell’Università di Milano – resta da scavare parte di questa fase di fondazione più la fase pregreca, che in base ai nostri scavi precedenti risale in quest’area dell’acropoli fino al principio del secondo millennio a.C. In più, abbiamo definito l’area di una seconda trincea da scavare quest’anno, tra la fronte posteriore del Tempio R e le fondazioni del Tempio C, quest’ultimo il più importante edificio sacro di Selinunte in età arcaica”.
Giovedì 20 Giugno, a partire dalle ore 10 e 30, le tv e la stampa potranno assistere allo scavo. Una grande opportunità per assistere ad una pagina storica della Civiltà Antica.
“Termineremo la campagna il 29 Giugno. Si spera di trovare ulteriore documentazione relativa alla fase di fondazione di Selinunte, in particolare offerte votive corrispondenti al primo uso dell’area del Tempio R come luogo di culto all’aperto da parte dei coloni provenienti da Megara Iblea. Inoltre, speriamo che lo scavo di quest’anno permetta di identificare con chiarezza le fondazioni del Tempio C – ha concluso Marconi – fin qui mai indagate in maniera sistematica e tramite uno scavo propriamente archeologico. L’identificazione di queste fondazioni potrebbe contribuire a chiarire aspetti essenziali relativi alla costruzione del Tempio C, compresa la datazione dell’edificio, che presenta notevoli oscillazioni in letteratura. Infine, lo scavo all’interno della cella dovrebbe includere l’esplorazione di un nuovo settore del deposito di fondazione del Tempio R, particolarmente un’area contigua a quella nella quale nel 2012 si è rinvenuto il flauto in osso. Idealmente, lo scavo di quest’anno potrebbe portare al rinvenimento di ulteriori frammenti di questo prezioso strumento musicale, databile al principio del VI secolo”.