Piogge torrenziali e venti forti hanno colpito la scorsa settimana i campi e gli insediamenti di fortuna dei rifugiati rohingya in Bangladesh, scappati dalla Birmania. L’Unicef e i suoi partner stimano che 200mila rifugiati rohingya – oltre il 50% dei quali sono bambini – attualmente siano minacciati dal duplice pericolo di inondazioni e frane, di queste 25mila persone a più alto rischio. L’Unicef spiega in una nota che la prima grande tempesta della stagione dei monsoni, arrivata nel Bangladesh sudorientale, sta mettendo a rischio la salute e la sicurezza di migliaia di bambini. Le forti piogge hanno causato inondazioni e frane mentre i forti venti hanno danneggiato o distrutto centinaia di rifugi, lasciando in questo modo le famiglie vulnerabili indifese agli agenti atmosferici. Secondo le verifiche in corso, si stima che 900 rifugi, 15 punti per la distribuzione di acqua, oltre 200 latrine, 2 strutture sanitarie supportare dall’Unicef e 2 siti di distribuzione di cibo siano stati danneggiati o distrutti nei campi, creando ulteriori sfide per la popolazione colpita. Le operazioni di ripristino sono in corso.
L’arrivo delle piogge monsoniche nei campi ha incrementato i rischi per la salute, in particolare di malattie legate all’acqua come la diarrea acquosa acuta e il colera. Durante i mesi di giugno, luglio e agosto – picco della stagione dei monsoni – si prevede cadranno a Cox’s Bazar più di due metri e mezzo di pioggia, mentre ulteriori piogge sono previste per la fine di questa settimana.