“Dopo il 2018 al Cern di Ginevra avremo due anni di pausa per migliorare l’acceleratore perché nel 2021 ricominceremo con un acceleratore ancora più potente”: lo ha detto oggi a a Potenza, rispondendo a una domanda dell’ANSA, la direttrice generale del Cern, Fabiola Gianotti.
“L’obiettivo – ha aggiunto – è continuare ad esplorare la ricerca fondamentale, la fisica fondamentale e cercare di capire e dare risposte ad alcune domande aperte su materia oscura dell’universo e antimateria”.
“In un mondo fratturato, il Cern di Ginevra può giocare un ruolo fondamentale nell’unire i popoli”: lo ha detto nel pomeriggio a Potenza, rispondendo a una domanda dell’ANSA, la direttrice generale del Cern, Fabiola Gianotti.
“La scienza – ha aggiunto – è universale e unificante: primo perché le leggi scientifiche sono oggettive, poi perché l’amore per la conoscenza è un valore comune per gli esseri umani. La scienza non ha passaporto, non ha religione, non ha etnia specifica. Può essere una colla – ha concluso Gianotti – in un mondo fratturato”.
Intorno all’istituto ruotano circa 17 mila scienziati provenienti da 110 Paesi (circa duemila sono italiani e questo testimonia – ha detto – dell'”altissimo livello delle scuole e delle Università italiane”).