Eruzione vulcano Guatemala, la catastrofe della “Pompei Americana” è sempre più grave: oltre 50 morti e adesso i terremoti scuotono il Paese – FOTO e VIDEO

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Giornata catastrofica in Guatemala a causa del risveglio del Volcán de Fuego che, a 40 Km dalla capitale, è eruttato emettendo lapilli e cenere a oltre 4 km di altezza, tanto da ricoprire con uno strato di ceneri case e automobili dei vicini villaggi di San Pedro Yepocapa e Sangre de Cristo.

Il bilancio delle vittime, che in prima istanza sembrava di 25 morti, potrebbe aumentare in modo drammatico: secondo informazioni dei media locali, ancora non confermate ufficialmente, infatti, sarebbero circa 50 le persone decedute. Almeno altri 29 infatti i corpi senza vita ritrovati nella località di San Miguel de los Lotos, sepolta dalle ceneri del vulcano, dove erano già stati rinvenuti 18 cadaveri.

Secondo le autorità del Guatemala i feriti sono 46 e 1.364 le persone ricoverate. Si è resa necessaria l’evacuazione di 3.265 persone. Tra coloro che hanno perso la vita anche un addetto della protezione civile che stava aiutando ad evacuare una casa. Tra i feriti 12 bambini, quattro dei quali con ustioni del terzo grado e ricoverati nell’ospedale Roosvelt della capitale.

Le vittime, come riporta il quotidiano “Prensa libre”, sono rimaste imprigionate nelle loro case mentre la colata di lava mista a fango si abbatteva su alcuni abitati a sud della capitale, Città del Guatemala. Secondo testimonianze locali citate dalla testata, nella zona interessata dalla tragedia si stavano infatti rovesciando abbondanti piogge e una corrente di lava, deviato il suo corso, si sarebbe unita al fango acquisendo ulteriore velocità. L’eruzione si è prodotta verso le 15 ore locali, le 23 in Italia, e il materiale vulcanico si è rovesciato su almeno cinque dei distretti del circondario.

I terremoti scuotono il paese

Situazione ulteriormente aggravata da una serie di terremoti che si stanno verificando nella costa del Guatemala, di cui il più forte di magnitudo 5.2.

Ad aggravare la situazione anche le intense piogge che, mischiate alla cenere vulcanica, producono una sostanza che colpisce le vie respiratorie e inquina colture e corsi d’acqua.

Stato di calamità in tre province

Il governo ha decretato lo stato di calamità in tre province del paese e tre giorni di lutto nazionale. Nel frattempo la direzione generale dell’aeronautica civile ha segnalato che l’aeroporto internazionale La Aurora ha sospeso le operazioni per la cenere che si trova in abbondanza sui cieli del paese centroamericano.

Grande solidarietà da diverse capitali regionali. Oltre ad offrire al presidente Jimmy Morales solidarietà ed “assistenza per affrontare la contingenza“, il presidente messicano Enrique Pena Nieto ha segnalato che il ministero degli Esteri ha attivato i protocolli di attenzione e protezione alla cittadinanza dei messicani nel paese.

Il presidente dell’Honduras Juan Orlando Hernandez ha messo a disposizione la collaudata squadra di emergenza Katrachos Usar e altre strutture e mezzi utili a fronteggiare la crisi. Solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime arriva anche dall’ambasciatore di Israele Matty Cohen.

Il legame con il paese medio orientale è stato da poco rinsaldato con la decisione di trasferire l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. Disponibilità ad intervenire nella gestione della crisi arriva anche dal sistema delle Nazioni Unite, che ritiene importante raddoppiare ora gli sforzi per impedire che gli effetti dell’eruzione possano colpire altri centri abitati.

Gli ultimi aggiornamenti

Secondo gli ultimi aggiornamenti la seconda eruzione del Volcan del Fuego durante il 2018 si è conclusa, e il vulcano è “tornato alla sua attività eruttiva normale”, ma si mantiene un monitoraggio costante della situazione, che registra “da 5 a 7 esplosioni deboli, moderate ma anche forti” ogni ora. Lo ha reso noto il Coordinamento Nazionale per la Riduzione dei Disastri (Conared) in Guatemala, in un bollettino sulla situazione alle 7.30 (le 15.30 in Italia).

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