A causa dell’eruzione del Volcán de Fuego in Guatemala, la popolazione è stata investita da una nube di gas, ceneri, lapilli e blocchi di rocce, dalle temperature altissime, superiori ai 700 gradi: un evento simile a quello che accadde in occasione dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C, ha spiegato all’ANSA il vulcanologo Piergiorgio Scarlato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
“L’impatto di questa eruzione sulla popolazione è simile a quella di Pompei, ma in questo caso gli stili eruttivi del vulcano del Fuego e del Vesuvio sono diversi,” ha spiegato l’esperto INGV.
Il Volcán de Fuego “ha generato colonne di ceneri e gas alte fino a 3-4 chilometri e flussi piroclastici, cioè una miscela di gas e materiale vulcanico“, mentre il Vesuvio ha creato “una colonna di gas e ceneri alta fino a 20-25 km che collassando su se stessa ha prodotto flussi piroclastici come quelli osservati al Fuego“.
L’eruzione del vulcano, alto 3.763 metri, è stata una delle più potenti degli ultimi anni secondo gli esperti.
L’esercito ha evacuato oltre 3mila persone dalla zona attorno al vulcano, che si trova a circa 70 km da Città del Guatemala. Le ceneri si sono sparse in tutte le quattro regioni amministrative nelle quali è suddiviso il Paese, costringendo alla chiusura l’aeroporto internazionale La Aurora della capitale.