Conred, l’Agenzia Nazionale per la Riduzione dei disastri, ha dichiarato “inabitabile” la comunità di San Miguel Los Lotes a causa dei danni provocati dall’eruzione del vulcano de Fuego del 3 giugno scorso in Guatemala. L’area potrebbe essere estesa anche alla comunità di El Rodeo e alle zone di Sacatepéquez.
Dalla Conred fanno sapere che Los Lotes sarà trasformato in un santuario in memoria delle vittime e potrà ospitare anche un monumento in loro onore. La stessa agenzia stima che nella comunità vivessero tra le 2.000 e le 2.100 persone.
Le autorità ieri, 7 giugno, hanno sospeso la ricerca dei corpi a San Miguel Los Lotes ed El Rodeo, le due comunità più colpite dalla furia del vulcano. La sospensione delle ricerche è dovuta al pericolo rappresentato dalla discesa di altro materiale vulcanico. Inoltre, nonostante siano trascorsi molti giorni, la temperatura non si abbassa nei due luoghi, rendendo ancora più difficoltose le operazioni di ricerca.
I sopravvissuti di questa catastrofe non si arrendono alla decisione delle autorità e già da ieri alcuni sono arrivati nella zona del disastro con la speranza di trovare resti dei propri cari. Senza nessuna attrezzatura speciale e con la consapevolezza di essere in una zona a rischio, molti residenti stanno scavando tra i detriti di cenere e fango.
Una donna di 34 anni, alla ricerca dei resti dei suoi 46 familiari, crede che siano ormai morti sotto le macerie: “Sono sotto i detriti. Ho visto quello che è rimasto delle loro case e dai tubi della terrazza fuoriesce fumo e un odore forte. Non c’è dubbio che siano i corpi dei mIei parenti”.
Intanto le autorità devono affrontare anche il problema della risistemazione delle famiglie colpite e chiedono il sostegno del governo centrale per evitare un’altra tragedia come quella del 3 giugno. Si prevede la sistemazione di tendopoli giganti in grado di ospitare 600 persone, con l’obiettivo di liberare gli alberghi sovraffollati.
Inoltre, sono in corso le operazioni per evitare che si possano propagare malattie nelle comunità intorno a San Miguel Los Lotes, dove decine di corpi rimangono sepolti sotto la cenere e i detriti. Saranno condotte analisi alle sorgenti di acqua che riforniscono le aree vicine.