L’eruzione del vulcano de Fuego ha seminato morte e distruzione in Guatemala, tanto da far temere un’ecatombe: sotto la cenere potrebbero esserci circa 3.000 corpi. Yasmin Mather, professoressa di Scienze della Terra all’Università di Oxford, ha avvisato che il vulcano potrebbe eruttare ancora poiché è una “situazione attiva e in sviluppo”.
Ecco le sue parole: “Un flusso piroclastico è un mix di gas incandescente e roccia che scorre ad alta velocità lungo le pendici del vulcano. La ragione per la quale è così letale è perché si muove in maniera rapidissima e non c’è modo di sfuggirgli. È molto difficile spostarsi dal suo cammino mentre distrugge qualunque cosa incontri sul suo percorso. Fuego è un vulcano molto attivo. Erutta frequentemente, questa è solo un’eruzione molto più grande, spesso esplode diverse volte in un’ora, quindi ovviamente è in una fase di attività molto elevata. È una situazione in sviluppo e molto attiva”.
Un flusso piroclastico è una massa di frammenti di roccia e gas incandescente che “è troppo densa per salire in una colonna di cenere”, spiega David Rothery, professore di scienze planetarie (The Open University). E aggiunge: “Il flusso piroclastico, invece, scende giù dalle pendici del vulcano. Può muoversi ad oltre 100 km/h e potrebbe non essere abbastanza caldo da brillare come lava fusa. I flussi piroclastici possono viaggiare più lontano e più velocemente dei flussi di lava. Questo è il fenomeno che spazzò via molte vite durante la famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che distrusse Pompei”.
L’aeroporto internazionale La Aurora ha chiuso la sua unica pista a causa del fumo nero e della cenere che hanno ricoperto il cielo e imbiancato i centri abitati. Il segretario generale dell’Agenzia per i disastri del Guatemala ha dichiarato: “Ci sono persone ferite, ustionate e uccise. Le evacuazioni e i soccorsi sono in atto”. Il Presidente Jimmy Morales ha dichiarato 3 giorni di lutto nazionale.