Altro materiale vulcanico si sta staccando dal vulcano de Fuego, in Guatemala, scivolando lungo le gole a 5 giorni dalla catastrofica eruzione del 3 giugno. Alcune immagini hanno dato l’impressione che si fosse formato un nuovo cratere: ecco cosa spiegano gli esperti.
Gustavo Chigna, dell’Istituto Nazionale di sismologia, vulcanologia, meteorologia e idrologia (Insivumeh), ha affermato che, in seguito alla potente eruzione, si è formata una frattura sul versante sudorientale del vulcano. Secondo Chigna, con l’eruzione è stata rimossa parte della montagna lungo cui sono scesi i flussi piroclastici e questo ha creato una frattura più ampia. “Se fosse stato un cratere, l’esplosione e il materiale sarebbero saliti in maniera verticale”, ha precisato.
Chigna ha affermato che la frattura fa sì che il gas dell’attività vulcanica, insieme ad altri materiali, esca ad alta pressione e provochi flussi piroclastici molto particolari, poiché sono diretti tutti in un’unica direzione.
Con il passare del tempo questa fessura dovrebbe richiudersi a causa della stessa attività del gigante vulcanico. Chigna ha sottolineato che si tratta di un processo normale dei vulcani e che, di fatto, fessure di questo tipo esistevano già. “Il vulcano de Fuego le ha sempre avute e lo abbiamo già visto in eventi precedenti. Per esempio, nella proprietà dell’hotel La Reunión (ormai completamente sepolto sotto la cenere, ndr) c’era una webcam che l’aveva individuata e che rilevava discese di materiale”, ha concluso l’esperto.
Intanto, è stato ufficializzato lo stato di calamità pubblica per 30 giorni per i dipartimenti di Escuintla, Chimaltenango e Sacatepéquez.