Il sito web dell’hotel La Reunión mostra ancora un lussuoso albergo con viste mozzafiato del famoso vulcano de Fuego. In realtà, ora il resort si trova ricoperto da un manto di cenere tra il grigio e il marrone, in gran parte devastato dalla furia di quel vulcano tanto osannato.
Le immagini del prima e del dopo dell’hotel offrono la prova della forza distruttiva dell’eruzione di domenica 3 giugno, che ha ucciso almeno 109 persone mentre quasi altre 200 sono disperse. Il personale dell’hotel racconta di essere riuscito ad evacuare tutti gli ospiti e lo staff, salvando le vite di tutti.
Quel che resta dello sfarzoso resort di Alotenango si trova a soli 7 km circa dal vulcano. Il sito web e gli account sui social media mostrano viste spettacolari del vulcano, che a volte emette pennacchi di cenere visibili dall’hotel. Diversi video mostrano il resort circondato da un verdissimo campo da golf che ha ospitato anche il Tour di golf PGA.
Ma le immagini registrate negli ultimi giorni raccontano una storia totalmente diversa: una storia di distruzione e desolazione, in cui appare solo un terreno arido coperto da cenere vulcanica in qualunque posto gli obiettivi riescano a raggiungere. I danni maggiori si sono concentrati nel campo da golf, nella casa club e nelle aree comuni, come piscina e ristorante.
L’hotel aveva aperto le sue porte nel 2009 e le aspettative create dalla sua apertura hanno avuto una portata internazionale tanto da attrarre un turismo di alto livello che proveniva soprattutto da Stati Uniti, Europa, Messico e America centrale.
La sua principale attrazione era proprio quel campo da golf oggi totalmente irriconoscibile. Posizionato tra 4 vulcani, era considerato uno dei luoghi “più affascinanti per praticare questo sport”. L’investimento di circa 80 milioni di dollari americani aveva prodotto un campo da golf con 18 buche, appartamenti di lusso e un hotel con 36 suite. Si ipotizzava la costruzione di un altro complesso alberghiero con 100 stanze nel medio periodo.
Il panorama è senza dubbio cambiato dal 3 giugno. L’eruzione del vulcano de Fuego, la seconda dell’anno, ha spazzato via varie comunità, tra cui San Miguel Los Lotes, dichiarato inabitabile, e l’hotel La Reunión, una delle poche strutture che è riuscita ad evacuare le persone e metterle in salvo.