Eruzione Vulcano Guatemala: nuove evacuazioni e un disperso per la discesa di un Lahar di 50 metri, ritrovati altri 7 corpi [GALLERY]

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MeteoWeb

La situazione resta critica in Guatemala, dove l’Istituto Nazionale di sismologia, vulcanologia, meteorologia e idrologia (Insivumeh) ha emesso un nuovo bollettino sulla discesa di un potente Lahar di 35-55 metri di ampiezza e 5 di altezza lungo due delle gole del vulcano de Fuego.

Questo Lahar (valanghe di fango, cenere incandescente e detriti) trasporta materiale fine e pastoso, blocchi di roccia di 3 metri di diametro, tronchi e rami di alberi. A causa dell’ultima eruzione, questo materiale scende a temperature altissime, emanando vapore e odore di zolfo.

Proprio a causa di questo Lahar, le autorità avevano fatto evacuare l’area di El Rodeo. La potentissima valanga, infatti, ha percorso 3,9 km di un’importante autostrada in cui erano state avviate le operazioni di rimozione dei detriti dopo la devastante eruzione del 3 giugno. Al momento, non sono stati riportati danni o vittime, ma la strada rimane bloccata da massi e alberi.

La discesa del Lahar ha provocato anche l’aumento del livello dei fiumi. È questa la causa di un incidente che ha coinvolto un’unità della Polizia Nazionale Civile che stava attraversando un fiume in prossimità del vulcano. L’unità, che trasportava tre agenti e altre tre persone verso una delle comunità colpite dall’eruzione, è stata trascinata via dall’improvvisa crescita del fiume. 5 su 6 occupanti del veicolo sono stati tratti in salvo, mentre l’agente alla guida risulta attualmente disperso.

Intanto, soccorritori e volontari stanno continuando le operazioni di ricerca dei dispersi nella comunità di San Miguel Los Lotes, la “zona zero”, dichiarata non più abitabile. Almeno altri 7 corpi, tra cui quelli di 3 bambini, sono stati trovati tra i detriti.

Tra questi, probabilmente vi sono i resti dei parenti di Bryan Rivera, giovane che nell’eruzione ha perso tutta la sua famiglia: “Non ho parole per esprimere la giornata di oggi, è un giorno difficile, in cui però, grazie a Dio, stiamo trovando i resti di quella che un giorno è stata la mia famiglia e credo che questo ci aiuterà ad aver un po’ di pace nel cuore”.

Lui si è salvato grazie alla sua passione per il calcio. Quel pomeriggio infatti era in campo in una partita: “Quello stesso giorno ho cercato di tornare a San Miguel Los Lotes, ma era impossibile, c’era molta gente ustionata, che correva nel tentativo di salvarsi. Io ero in moto, ma la lava era impossibile”. E conclude sconsolato: “Non mi resta altro, so che qui ci sono solo ossa ma le loro anime sono lassù”.

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