I soccorritori continuano la ricerca delle vittime dell’eruzione del vulcano de Fuego sotto tonnellate di cenere e fango che hanno sepolto intere comunità, mentre il gigante vulcanico non smette di far registrare esplosioni e colonne di cenere. La potente eruzione finora ha lasciato un totale di 99 morti e quasi 200 dispersi, informano le autorità.
Continua il pericolo in Guatemala, dove l’Istituto di sismologia, vulcanologia, meteorologia e idrologia (Insivumeh) nel suo ultimo bollettino ha dichiarato che sono stati rilevati 3 Lahar, ossia valanghe di materiale vulcanico e acqua, molto pericolose, lungo 3 gole del vulcano de Fuego, che sono affluenti del fiume Pantaleón.
L’Istituto ha avvisato che le dimensioni di questi Lahar sono di circa 30 metri di ampiezza e che possono raggiungere 2 o 3 metri di altezza. “Queste correnti scendono incandescenti ed emanando vapori, trasportano materiale simile al cemento, rocce di 2 o 3 metri di diametro e anche tronchi di alberi” che possono colpire le comunità vicine al fiume.
L’Istituto ha anche specificato che si attendono ulteriori Lahar nelle prossime ore a causa della forte pioggia. Lo stesso Istituto esorta la Conred (Agenzia Nazionale per la Riduzione dei disastri) a intraprendere azioni affinché non ci sia presenza umana intorno alle gole.
L’Istituto ha informato che il vulcano de Fuego continua a mantenere esplosioni deboli/moderate che generano valanghe della stessa intensità, oltre ad una colonna di cenere che si alza quasi fino a 5 km sopra il livello del mare.
L’Insivumeh è stato categorico sul rischio che corrono le comunità in prossimità delle gole del vulcano e ha dichiarato che non sono necessarie altre precipitazioni affinché ci siano altre frane, considerando che la pioggia dei giorni scorsi è già sufficiente. Nel bollettino non si esclude nemmeno la possibilità di flussi piroclastici attraverso le gole del vulcano.
L’Istituto ha anche invitato all’attenzione la Direzione Generale dell’Aeronautica Civile a causa della cenere.