Guatemala, il racconto shock dei vigili del fuoco che si sono ritrovati in mezzo ai Lahar del vulcano de Fuego: “Pensavamo che saremmo stati arsi vivi” [VIDEO]

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Erano le 14:30 (ora locale) di domenica 3 giugno quando i soccorritori della 72ª compagnia dei Vigili del Fuoco Volontari di Santa María de Jesús, Sacatepéquez, hanno ricevuto l’allerta dalla Stazione Centrale per l’eruzione del vulcano de Fuego.

Eugenio Chávez, José Fernando García e Juan Pérez si sono diretti al ponte Las Lajas per cercare di evacuare le persone minacciate dall’eruzione. Chávez era al volante dell’ambulanza che li stava portando sul luogo della catastrofe. Durante il tragitto, i tre hanno osservavano le grandi colonne di cenere che si alzavano dal vulcano. Chávez racconta che, arrivati al ponte, si è diretto verso altri colleghi di un’altra stazione per coordinare il lavoro ma “alcuni secondi dopo qualcuno ha gridato “via, via!” e all’improvviso ho ripreso la mia unità perché la cenere era già a distanza di 50 metri”.

eruzione vulcano guatemalaChávez, 36 anni, da 4 vigile del fuoco, continua: “Non ho avuto tempo di salutarli. Mi ricordo che ho fatto retromarcia come ho potuto, però c’erano ancora diverse persone fuori. È stato tutto rapidissimo. Stavamo andando via, ma l’unità si è spenta, credo che sia stata la cenere ad influenzarla. L’ho riaccesa e ho fatto solo qualche metro in avanti ed è stato in quel momento che la cenere ci ha ricoperti”.

Racconta che si sono salvati per miracolo perché si trovavano dentro l’ambulanza, mentre le persone fuori cercavano di mettersi in salvo. “Eravamo sotto shock perché il mezzo si è mosso a causa della grande nube. Dio mio, resteremo qui, è stata la prima cosa che ho pensato. Per grazia di Dio, siamo vivi e possiamo raccontarlo”.

AFP/LaPresse

I vigili del fuoco hanno portato a bordo due persone che chiedevano aiuto in mezzo alla strada, di cui una donna che si trascinava nella cenere, e poi sono riusciti ad avanzare di qualche metro. Un’altra ambulanza è arrivata in loro soccorso dopo una richiesta di aiuto via radio. “Alcuni metri più avanti c’era un’altra persona, aveva i piedi completamente distrutti, l’abbiamo fatta salire sull’unità. Il calore era molto intenso e quando sono arrivati i rinforzi, abbiamo trasferito due pazienti ma la donna era già morta”, racconta García.

Pérez, a 40 anni e dopo 10 come vigile del fuoco, ha affermato di non aver mai vissuto un’esperienza del genere, in cui ha quasi perso la vita. “La maggior parte delle persone che erano lì erano curiosi che si erano avvicinati al ponte per vedere la discesa della lava. Ricordo che c’erano anche polizia, mezzi di comunicazione e il delegato di Conred che non è riuscito a scappare”, racconta.

I tre vigili del fuoco sono riusciti a tornare alla stazione, dove hanno ricevuto flebo e attenzione poiché erano sotto shock e presentavano ustioni di primo grado ai piedi. Chávez ha concluso: “Avrei voluto aver i super-poteri e lasciare l’area con tutte le persone che si trovavano per strada. Non posso cancellare questo trauma, perché le persone erano molte”.

García ha ribadito che è stata una situazione incredibile perché non ha potuto fare nulla per le persone che hanno perso la vita. E Pérez ha affermato: “L’unica cosa a cui ho pensato è stata la mia famiglia, è stato un momento di sconforto vedere le persone spazzate via senza poterle aiutare”.

Ecco le immagini dell’incredibile situazione in cui si sono ritrovati.

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