Hawaii, senza precedenti, sconcertanti, gravi: così gli esperti descrivono gli ultimi 2 mesi in cima al vulcano Kilauea

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Il Parco Nazionale dei Vulcani delle Hawaii, principale attrazione turistica dell’isola, ha chiuso 49 giorni fa a causa delle eruzioni esplosive in cima al vulcano Kilauea. Da quel momento, il paesaggio del parco e quello sulla vetta sono cambiati in maniera drastica.

L’Osservatorio Vulcanologico delle Hawaii stima che il cratere Halemaumau abbia raddoppiato le sue dimensioni negli ultimi due mesi e si sia abbassato incredibilmente di 300 metri. “Questa è una grave sequenza di eventi qui al Kilauea, davvero senza precedenti in tempi moderni”, ha affermato Tina Neal, scienziata dell’Osservatorio.

eruzione vulcano kilauea hawaii
Credit: USGS

Secondo gli esperti, a causa delle eruzioni esplosive in cima, la portata del cambiamento che si sta verificando presso il cratere è sconcertante. Il suo volume sta aumentando ad una velocità di oltre 10 milioni di metri cubi ogni giorno. “Anche dopo solo una settimana, la portata del cambiamento è davvero sbalorditiva. Siamo abituati a vedere cambiamenti nell’ordine di centimetri nel corso degli anni. Qui la portata del cambiamento è di decine di metri al giorno in alcuni casi”, ha spiegato Kyle Anderson, geofisico del Servizio Geologico statunitense (USGS).

Il cratere Halemaumau aveva il lago di lava più grande del pianeta. Negli ultimi due mesi, si è prosciugato, alimentando le eruzioni nel distretto di Puna che hanno distrutto centinaia di case e costretto all’evacuazione migliaia di persone. Anche se gli esperti credono che il magma che rifornisce il Kilauea provenga dal mantello in un rifornimento apparentemente illimitato ad Halemaumau, sostengono che ciò che sta accadendo ora è che la riserva sommitale si sta svuotando più velocemente di quanto non si riempia.

Le eruzioni esplosive in cima e questo enorme allargamento del cratere sono davvero incredibili. Sapevamo che sarebbe potuto accadere, ma credo che la maggior parte di noi non pensasse che sarebbe successo durante la nostra esistenza”, ha aggiunto Anderson.

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Credit: USGS

Nel frattempo, il Parco resta chiuso a causa dei terremoti e delle esplosioni che fanno crollare parti del cratere quasi ogni giorno. “Non sembra che ci sia una fine in vista. Anche se speriamo che niente duri per sempre e che si possa riaprire nel prossimo futuro”, ha spiegato Jessica Ferracane, del Parco Nazionale.

Uno strato di cenere copre l’area parcheggio per l’accesso alla zona del cratere, che solitamente è piena di auto e visitatori. All’interno, anche il Museo Jaggar è vuoto, dopo che le autorità hanno spostato le opere in un posto più sicuro. “Il tema fondamentale è l’incertezza. Non sappiamo dove si aprirà la prossima frattura. Non sappiamo quali effetti avrà sul nostro parco o sui suoi visitatori”, spiega John Broward, Capo Ranger del Parco e Comandante della sala operativa.

Anche se quella della chiusura non è una decisione presa a cuor leggero, considerando le gravi perdite che infligge all’economia dell’isola, Ferracane ha spiegato che “non è davvero un posto sicuro in cui stare”.

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