Vulcano Kilauea: affascinante vista dallo spazio delle eruzioni mentre il crollo del cratere ingoia uno strumento dell’USGS

MeteoWeb

Gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale stanno seguendo l’eruzione del vulcano Kilauea dallo spazio dall’inizio di maggio: ecco l’ultima immagine che hanno svelato.

Questa nuova foto dell’astronauta della NASA Ricky Arnold mostra l’inquietante bagliore arancione dei flussi di lava del vulcano generati da molteplici fessure. La foto è stata scattata prima che il sole sorgesse alle Hawaii, anticipato dal bagliore blu visibile a distanza.

Questa non è di certo la prima immagine delle eruzioni del vulcano hawaiano viste dallo spazio, ma è senza dubbio tra le più inquietanti, e allo stesso tempo affascinanti, viste finora. La NASA, il Servizio Geologico statunitense (USGS) e l’Agenzia Spaziale Europea continuano a monitorare regolarmente il vulcano dallo spazio attraverso i satelliti. Al momento, l’attività vulcanica continua, senza mostrare segni di rallentamento o conclusione.

vulcano kilauea hawaii
Credit: USGS

È degli ultimi minuti la notizia della perdita di una stazione GPS dell’USGS, precipitata nel cratere del vulcano che sta collassando su se stesso dopo un mese di graduale declino. Dopo aver registrato un abbassamento di 95 metri del cratere, l’USGS ha svelato oggi, 26 giugno, di aver perso i contatti radio con l’avamposto il 18 giugno.

Lo strumento GPS, chiamato NPIT, ha cominciato a muoversi verso il basso all’inizio di maggio in corrispondenza del cedimento in cima al vulcano Kilauea. Tuttavia, l’8 giugno, il movimento di NPIT si è accelerato notevolmente. È successo quando una parte del fondo della caldera di Halemaumau, dove si trovava NPIT, ha cominciato a sprofondare nel cratere. Nei 10 giorni successivi, NPIT ha registrato un abbassamento di 6-8 metri ad ogni evento esplosivo in cima, che si è verificato quasi ogni giorno”, ha dichiarato l’USGS.

L’immagine di un drone svela che l’attrezzatura sembra essere ancora intatta e probabilmente sta ancora raccogliendo dati ma un problema con la radio l’ha messa offline. L’attrezzatura è cementata nel suolo e non esiste alcuna opzione per poterla recuperare senza mettere a rischio lo staff dell’USGS.

Credit: USGS

L’USGS ha perso i contatti anche con la stazione GPS dell’Osservatorio Vulcanologico delle Hawaii che doveva monitorare avamposti minori: “Queste due stazioni, chiamate CALS e VO46, non si trovano sulle porzioni del fondo della caldera che stanno crollando e quindi non mostrano il drastico movimento verso il basso mostrato da NPIT. Rivelano, tuttavia, che persino le parti del fondo della caldera che sono distanti dal crollo si stanno muovendo verso il basso molto velocemente, di circa 1 metro al giorno presso la stazione CALS”.

La scorsa settimana, l’USGS aveva dichiarato che il cedimento del cratere è il “crollo più grande” testimoniato in tempi storici. L’USGS stima che il cratere abbia perso circa 250 milioni di metri cubi di volume, l’equivalente di 100.000 piscine olimpiche. Al momento i vulcanologi hawaiani si dichiarano positivi sul fatto che il cedimento del cratere non indica la possibilità di un collasso maggiore dell’intera caldera.

Condividi