Fisica: Berkeley Prize 2019 a Elena Aprile per i risultati di XENON1T ai Laboratori del Gran Sasso

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Elena Aprile, responsabile internazionale del più sensibile esperimento condotto fino ad oggi per la ricerca diretta di materia oscura, XENON1T ai Laboratori INFN del Gran Sasso, è stata insignita del premio Lancelot M. Berkeley 2019 per il suo meritorio lavoro nel campo dell’astrofisica. “È meraviglioso – ha commentato Elena Aprile alla notizia del riconoscimento che le è stato attribuito – e sono molto onorata di ricevere questo premio”. Elena Aprile, professore di fisica alla Columbia University di New York, è stata premiata per le sue pionieristiche ricerche sulle cosiddette WIMP (Weakly Interactive Massive Particle, ossia particelle massive che interagiscono debolmente), un tipo di particelle che si ipotizza potrebbe comporre la misteriosa materia oscura. Come descritto nell’articolo First Dark Matter Search Results from XENON1T Experiment, pubblicato su Physical Review Letters nel 2017 e già citato da oltre 300 altri lavori scientifici, la collaborazione XENON, che Aprile coordina, è riuscita nell’impresa scientifica e tecnologica di realizzare rilevatori sempre più sensibili alla ricerca dei lampi di luce che le particelle di materia oscura produrrebbero nel caso in cui interagissero con gli atomi dello xenon dell’esperimento.

Come suggerisce il loro nome, le WIMP interagiscono pochissimo, di conseguenza per rivelarle c’è bisogno di esperimenti di grande massa per avere più probabilità di interazione. Con il suo rivelatore di oltre una tonnellata di xenon liquido, XENON1T è attualmente l’esperimento per la ricerca diretta di materia oscura più sensibile al mondo. Il progetto non ha ancora rivelato nessuna particella di materia oscura: questo significa che Aprile e i suoi colleghi stanno riducendo l’intervallo di probabilità di interazione delle particelle di materia oscura, tanto che fisici e astronomi devono iniziare a ripensare la natura della materia oscura, perché le particelle potrebbero essere molto meno interagenti di quanto si pensasse. I risultati raggiunti da XENON1T confermano quindi i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, i più grandi laboratori sotterranei al mondo per la ricerca in fisica astroparticellare, come un’infrastruttura leader a livello mondiale.

Il premio Berkeley viene conferito annualmente, dal 2011, dall’American Astronomical Society (AAS) ed è sostenuto da una sovvenzione del New York Community Trust. Ogni anno i vicepresidenti dell’AAS, in consultazione con il redattore capo delle riviste pubblicate dall’AAS, selezionano il vincitore del premio Berkeley sulla base delle ricerche più meritorie pubblicate nei 12 mesi precedenti. Il vincitore del premio viene anche invitato a tenere la presentazione plenaria di chiusura della conferenza invernale dell’AAS, chiamata il ‘Super Bowl’ dell’astronomia. Elena Aprile terrà il suo discorso di premiazione il 10 gennaio 2019 nel corso della 233° conferenza dell’AAS al Washington State Convention & Trade Center di Seattle.

Elena Aprile è professore di fisica alla Columbia University di New York City. Dopo aver conseguito la laurea in fisica all’Università Federico II di Napoli, ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Ginevra, in Svizzera. Ha fondato la collaborazione scientifica XENON nel 2002 e da allora è stata la sua portavoce scientifica. Il suo team internazionale comprende più di 165 scienziati e studenti in rappresentanza di 24 nazionalità e 21 istituzioni. Aprile è stata responsabile di oltre 20 grant di ricerca per un valore di quasi 29 milioni di dollari negli ultimi tre decenni e detiene un brevetto insieme al suo ex-studente Danli Chen per una sorgente di luce ultravioletta nel vuoto.

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