Una ricerca pubblicata su “Heart“, condotta da Mamas Mamas del Cardiovascular Research Group presso la Keele University, ha rilevato che il matrimonio potrebbe proteggere dal rischio di malattie cardiovascolari: secondo i ricercatori, single, vedovi e divorziati incorrerebbero in rischio maggiore di soffrire di tali patologie.
Lo studio ha analizzato dati relativi a oltre 2 milioni di persone in diversi Paesi del mondo, raccolti in decine di studi già pubblicati, scoprendo che rispetto alle persone sposate, chi non lo è va incontro a un rischio più elevato (+42%) di sviluppare malattie cardiovascolari e in particolare malattia delle arterie che ossigenano il cuore (+16%).
Non essere sposati è stato anche associato a un rischio di morte più elevato per malattia delle coronarie (+42%) e ictus (+55%). Al divorzio è associato a un rischio del 35% maggiore di soffrire di malattie cardiovascolari, mentre all’essere vedovi al 16% in più di rischio di ictus.
I ricercatori spiegano che le malattie cardiovascolari sono collegate per l’80% a fattori di rischio noti, come l’età, la pressione alta, l’eccesso di colesterolo, diabete e fumo, mentre non si hanno certezze sul restante 20%: gli esperti suggeriscono quindi che anche lo stato civile potrebbe rappresentare un fattore di rischio cardiovascolare