Si è risvegliata la sonda New Horizons della NASA, la prima ad aver sorvolato Plutone e i suoi satelliti nel 2015. Dopo cinque mesi e mezzo di letargo ai confini del Sistema Solare, ha ripreso le comunicazioni radio con la Terra, e sta cominciando a preparare la sua prossima storica missione: l’incontro ravvicinato con Ultima Thule (2014 MU69), che diverrà quindi il corpo celeste più lontano mai visitato da un veicolo costruito dall’uomo.
Il responsabile della missione, Alan Stern, del Southwest Research Institute, e la responsabile delle operazioni Alice Bowman, della Johns Hopkins University, raccontano che al momento New Horizons sta viaggiando nella fascia di Kuiper, la regione ai confini del Sistema Solare popolata da asteroidi e pianeti nani.
La sonda si trova a circa 260 milioni di km da Ultima Thule (e si sta avvicinando di oltre un milione di km al giorno) e a oltre 6 miliardi di km dalla Terra (oltre 40 volte la nostra distanza dal Sole): il segnale radio inviato dopo il suo risveglio ha infatti impiegato ben 5 ore e 40 minuti per arrivare al Johns Hopkins Applied Physics Laboratory, confermando ai tecnici della NASA il funzionamento di tutti i sistemi.
Nelle prossime ore la sonda riceverà il primo dei comandi necessari a organizzare il sorvolo di Ultima Thule: la preparazione richiederà circa due mesi.
Dopo il sorvolo previsto a gennaio 2019, New Horizons resterà in attività fino alla fine del 2020, allo scopo di trasmettere a Terra tutti i dati raccolti e completare le osservazioni scientifiche.