#OperaUnesco: Pecoraro Scanio lancia nuova campagna a tutela del Made in Italy culturale

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Da anni sono state presentate varie proposte per far riconoscere il Belcanto e l’Opera lirica italiana come Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità ma non è mai stata avanzata una candidatura ufficiale da parte della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. Se la Cina è riuscita a far iscrivere l’Opera cantonese non vedo perché l’Italia non debba preservare una tra le più importanti tradizioni musicali al mondo, vera ambasciatrice della nostra cultura all’estero“. Lo ha dichiarato il Presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio al convegno “Pizza e Mandolino: da stereotipo ad archetipo del buon vivere” che si è svolto ieri al Napoli Pizza Village, nel corso del quale l’ex Ministro delle Politiche Agricole e dell’Ambiente, dopo il grande successo della mobilitazione mondiale #pizzaUnesco per l’Arte del Pizzaiuolo Napoletano Patrimonio dell’Umanità, ha lanciato la nuova campagna culturale #OperaUnesco.

In molti termini musicali, in particolare per quelli legati all’Opera, si usa universalmente l’italiano e non dobbiamo dimenticare che si trova in Italia, proprio qui a Napoli, il più antico teatro d’opera del mondo, il Teatro di San Carlo. Chiedo quindi alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, al Ministero dei Beni Culturali e dell’Istruzione – ha fatto presente al pubblico e alla stampa – di attivarsi e definire il dossier di candidatura coinvolgendo le Fondazioni liriche, i conservatori di musica e le realtà culturali, professionali e della società civile interessate“.

Da #pizzaUnesco a #OperaUnesco. A complimentarsi con l’ex Ministro per l’intuizione della nuova iniziativa è stato, tra gli altri, l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Gaetano Daniele: “La pizza è un alimento salutare, frutto di tecnica e ricerca, vero e proprio attrattore turistico capace di far riscoprire molti aspetti della tradizione culturale di Napoli. Non è sicuramente da meno il Belcanto – ha commentato – perché non c’è grande artista, musicista o interprete che prescinda, nel proprio repertorio, dalle canzoni della tradizione napoletana, su tutte ‘O Sole mio“.

Come Ministero degli Affari Esteri ci siamo molto impegnati a promuovere la candidatura dell’Arte del pizzaiuolo napoletano in tutto il mondo, anche durante la Prima e la Seconda Settimana della cucina italiana in oltre 100 Paesi – ha ricordato Marco Leone della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese – Molte nostre sedi hanno svolto iniziative di sostegno ed è davvero interessante la nuova iniziativa #OperaUnesco cui sicuramente daremo supporto“.

Sulla recente iscrizione dell’Arte del pizzaiuolo napoletano nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità si è espresso Gennarino Masiello, Presidente di Coldiretti Campania, ricordando che si tratta di “un riconoscimento che va esaltato per il valore che rappresenta per questo territorio, le sue potenzialità e soprattutto la capacità di raccontare il buon vivere e il mangiare sano con i prodotti dell’agricoltura di qualità“.

Potenzialità che sono soprattutto legate all’attrattiva turistica, come ha evidenziato Luigi Raia, Direttore Generale dell’Agenzia Regionale per la Promozione del Turismo della Campania: “La pizza richiama verso Napoli una vastissima platea di turisti e rappresenta la migliore tradizione culinaria della città. Questo piatto simbolo è un perfetto invito ad incontrarla, a viverla con tutte le sue bellezze“.

Di legame tra scienza, tecnica e talento ha parlato Matteo Lorito, Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, secondo cui è “la relazione di questi elementi che fonda un’arte” sottolineando che “vale tanto per fare una buona pizza, scegliendo gli ingredienti giusti e combinandoli in maniera corretta, quanto per l’Opera perché un bravo insegnante sa bene quanto sia profonda la relazione tra musica e scienza“.

Da parte loro, Claudio Sebillo e Alessandro Marinacci, organizzatori della popolare manifestazione, hanno ricordato che “la petizione #pizzaUnesco è stata lanciata proprio al Napoli Pizza Village nel 2014 e ancora una volta, in collaborazione con Alfonso Pecoraro Scanio, siamo orgogliosi che la nuova iniziativa #OperaUnesco parta qui a casa nostra“.

Per Raffaele Savonardo, scrittore, musicista e docente all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, “pizza e mandolino esprimono la cultura gastronomica e musicale di Napoli che è anche la città del Belcanto. È importante sostenere l’iniziativa lanciata da Alfonso Pecoraro Scanio perché l’Italia ha una tradizione unica in tal senso e con l’italiano esprime l’Opera lirica più importante al mondo”.

Moderato dal giornalista e scrittore Angelo Forgione, il convegno di ieri ha sancito anche l’avvio della raccolta firme a sostegno di #OperaUnesco con le prime importanti adesioni, tra cui quella del celebre artista della pizza napoletana, Gino Sorbillo, di tutti gli intervenuti, dei pizzaiuoli napoletani e dei supporters di #pizzaUnesco.

Protagonista dell’appuntamento è stato anche il mandolino le cui melodie classiche partenopee, eseguite dal quartetto di musicisti dell’Accademia Mandolinistica Napoletana, hanno intrattenuto gli ospiti a sottolineare il successo del connubio tra pizza e strumento di tradizione colta, appunto, oltre gli stereotipi. Mauro Squillante, presidente del sodalizio, ha ricordato che l’istituzione al Conservatorio di Napoli della cattedra di Mandolino fu proprio per volontà dell’allora Ministro Pecoraro Scanio.

Parlando di pizza, mandolino, Belcanto e Opera lirica “si ha ancora una volta la conferma, dal punto di vista culturale e dell’immagine, che Napoli nel mondo è l’Italia” ha infine riconosciuto Francesco Scala del Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno.

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