Nel comprensorio di Castelluccio di Norcia in queste settimane con la nota fioritura al suo apice si apre una fase di vera e propria emergenza. FAI, LIPU e WWF, in una lettera inviata al Ministro dell’Ambiente, al Prefetto di Perugia, al Prefetto di Macerata, al Presidente dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, al Direttore dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini al Presidente della Giunta della Regione Marche, al Assessore Ambiente della Regione Marche, al Presidente della Giunta della Regione Umbria, al Assessore Ambiente della Regione Umbria, Sindaco del Comune di Norcia Coordinamento dei Carabinieri Forestale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini “chiedono azioni urgenti per garantire una fruizione sostenibile degli altipiani, in particolare durante la fioritura in corso in queste settimane.”
Le Associazioni ambientaliste denunciano “il rischio di una emergenza annunciata a seguito della sentenza del Commissario per gli Usi Civici di Lazio, Umbria e Toscana nell’ambito della causa R.G. n. 17/2015 con ordinanza n. 247, è stato vietato l’utilizzo dei terreni afferenti all’uso civico per la sosta delle auto, disponendo il sequestro giudiziario dei terreni che erano stati fino allo scorso anno temporaneamente adibiti ad area di sosta da parte del Comune di Norcia. Un possibile accordo tra Regione Umbria, Comune di Norcia, Comunanza Agraria di Castelluccio e lo stesso Commissario per gli Usi Civici non può comunque prescindere dalle osservazioni e proposte presentate dall’Ente Parco in merito alla gestione sostenibile della fruizione degli altipiani nel periodo della fioritura e durante i mesi estivi.
La fruizione di una delle aree più delicate e vulnerabili del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, con la presenza di habitat d’interesse comunitario, non può essere abbandonata a se stessa con il generarsi di situazioni caotiche e fuori controllo ad elevato impatto ambientale. L’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, aveva presentato una possibile soluzione per la gestione della fruizione del territorio di Castelluccio di Norcia durante il periodo della fioritura: una proposta, purtroppo, rimasta sulla carta.”
Per FAI, LIPU e WWF “è urgente garantire il controllo dell’accesso agli altipiani di Castelluccio di Norcia, assicurando anche il divieto di transito della strada da Castelsantangelo sul Nera e altre strade dichiarate inagibili e non praticabili dalle auto private a seguito delle ordinanze emesse dopo i terremoti del 2016; garantire un controllo sul parcheggio incontrollato nei terreni afferenti all’uso civico e nelle aree ZPS e ZSC/SIC con la presenza di habitat e specie tutelate dalle Direttive UE per la biodiversità, in palese violazione della sentenza del Commissario per gli Usi Civici e delle misure di conservazione approvate dall’Ente Parco; attivare con urgenza tutti i provvedimenti necessari al fine di assicurare un afflusso controllato e sostenibile agli altipiani nelle prossime settimane, in relazione alla prevedibile criticità dovuta all’interesse per la nota fioritura, attuando le soluzioni logistiche indicate da tempo dall’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, garantendo le necessarie risorse umane e finanziarie per la gestione di questa emergenza annunciata.”
Le Associazioni, inoltre, chiedono al comando territoriale competente dei Carabinieri Forestale del Parco “una adeguata attività di vigilanza e controllo dell’area degli altipiani di Castelluccio di Norcia al fine di assicurare il rispetto delle misure di conservazione del Parco con il divieto di sosta delle auto nelle aree del Pian Grande.“
Le Associazioni condividono “la necessità del rilancio dell’economia del comprensorio di Castelluccio di Norcia a seguito dei terremoti del 2016 ma questo non può avvenire a discapito della tutela del patrimonio naturale e del paesaggio. Dopo il caso del “Deltaplano” e la non gestione della fruizione degli altipiani in queste settimane le Associazioni ritengono incomprensibili le accuse di “strumentalizzazione” e di “accanimento verso la comunità di Castelluccio di Norcia” ricevute da parte di Enti e soggetti istituzionali che hanno il dovere d’intervenire per garantire soluzioni sostenibili a problemi denunciati da anni. E’ sorprendente che a finire sotto accusa da parte degli Enti pubblici inadempienti sia proprio chi chiede il rispetto delle Leggi.
Nel merito della realizzazione delle strutture del “Deltaplano” si sottolinea che l’azione legale avviata dal WWF Perugia è successiva alla ripetuta richiesta di garanzie in merito alla temporaneità dell’opera ed alla richiesta nel merito di una adeguata polizza fideiussoria e di un progetto per il ripristino dei luoghi terminata la ricostruzione del borgo.”