L’obiettivo è fornire maggiori garanzie alle famiglie che aspettano un bambino. Il manifesto “la Nascita: 5 proposte per migliorare la sicurezza di madre e bambino”, è stato presentato oggi a Bologna. Lo annuncia l’Associazione culturale Pediatri.
Si tratta – è scritto tra l’altro sul manifesto – di proteggere sia la naturalità della gravidanza e del parto sia le rare, ma possibili complicanze. Il che significa: garantire alla donna un percorso integrato tra ospedale e territorio prima e dopo la nascita, differenziare la presa in carico delle gravide in base alla valutazione del rischio, indirizzando le donne a basso rischio verso un’assistenza demedicalizzata e quelle ad alto rischio verso un’assistenza medico-multispecialistica, in ospedali attrezzati, consentire pratiche fisiologiche e protettive come il ritardato clampaggio del cordone ombelicale, il contatto pelle-pelle precoce, prolungato e indisturbato tra mamma e bambino, il sostegno all’avvio e al mantenimento dell’allattamento al seno e la pratica del rooming-in, vale a dire il neonato tenuto in stanza con la mamma fino alla dimissione dall’ospedale, fornire sostegno all’allattamento e sostegno psicologico alle mamme dopo la dimissione, presso i consultori.
Due-quattro volte ogni 1.000 parti – si legge ancora nel documento – può verificarsi una asfissia, cioè un insufficiente apporto di sangue ed ossigeno al bambino, che può essere contrastata da una rianimazione rapida ed efficace in grado di ridurre morte e paralisi cerebrale a distanza. La letteratura scientifica e’ concorde nell’affermare che dove sono state attuate politiche sanitarie di ridefinizione dei punti nascita allo scopo di aumentare il numero di parti assistiti per singolo centro, si e’ ottenuto un dimezzamento della mortalità neonatale o della frequenza di asfissia neonatale.