Non c’è solo la dipendenza da droghe a preoccupare le autorità sanitarie. In Sicilia, rispetto alla media nazionale, c’è un forte aumento di casi di intossicazione e anche di decessi provocati dall’uso, in maniera sempre più elevata da parte di minori, di nuove droghe elaborate con sostanze talvolta sconosciute e sperimentali, nonché dall’assunzione impropria di farmaci spesso ‘auto-prescritti’ o, ancora, dal doping amatoriale che si serve di prodotti fabbricati clandestinamente o di ‘falsi integratori’ spesso acquistati sul web per migliorare le prestazioni sportive.
Nell’Isola sono stati oltre 2.500 i casi ufficialmente registrati negli ultimi cinque anni, con una prevalenza di soggetti fra i 15 e i 40 anni. Fabio Venturella, ricercatore dell’Università di Palermo, docente di Tossicologia e Farmacognosia alla facoltà di Farmacia e delegato dal rettore per le attività di prevenzione e informazione sulle ‘new drugs’, ha condotto uno studio monitorando gli accessi ai pronto soccorso nei principali ospedali dell’Isola.
All’ospedale pediatrico Di Cristina di Palermo sono stati registrati 359 casi in una età compresa fra 0 e 5 anni per intossicazione da farmaci. Le intossicazioni da farmaci hanno una percentuale che varia dal 37 per cento del Di Cristina al 78 per cento del Policlinico del capoluogo siciliano, passando per il 61 per cento dell’Umberto I di Enna.
All’ospedale Civico di Palermo, il maggiore nosocomio del Mezzogiorno, su 654 casi registrati, 505 hanno riguardato soggetti di età compresa fra 20 e 49 anni d’età. Se nell’area centrale dell’Isola c’è una maggiore diffusione dei fenomeni, a Palermo si assiste, però, a un peggioramento delle conseguenze. Al Civico, infatti, il dato si è raddoppiato, passando da 366 casi del 2015 a 739 del 2016 (in aumento soprattutto le donne) e per ben 219 di questi ultimi il pronto soccorso ha dovuto richiedere il ricovero in reparto per la gravità dell’intossicazione.