Sono una cinquantina gli studenti di Norcia e 30 quelli di Cascia che domani mattina affronteranno la prima prova degli esami di maturità. Rosella Tonti, la dirigente scolastica degli istituti omnicomprensivi delle due città colpite dal sisma ha detto che “i ragazzi e le ragazze ci arrivano sicuramente ben preparati e con la giusta tranquillità”.
“Quest’anno – ha aggiunto parlando con l’ANSA – si ritorna alla normalità rispetto a un anno fa e quindi con presidenti e commissioni esterne. Sono sicura che i nostri studenti faranno molto bene”. Per quanto concerne la ricostruzione delle scuole la dirigente ha sottolineato che “il progetto di creare un nuovo polo scolastico è di fondamentale importanza, sia per la didattica quotidiana, sia soprattutto fare di Norcia una città capace di attrarre studenti, arginando cosi’ il pericolo dello spopolamento”.
Tonti ha anche lanciato un appello al neo ministro della pubblica istruzione Marco Bussetti. “Al di là delle questioni legate al terremoto – ha detto -, occorre rivedere, per le aree interne come le nostre, la legge in merito al numero minimo utile per formare una classe nelle scuole superiori di secondo grado. Attualmente servono 27 alunni, il numero va abbassato a 15, massimo 20, altrimenti località come Norcia o Cascia subiranno uno spopolamento sicuro”.
Nei due centri della Valnerina i giovani possono scegliere tra l’istruzione del liceo classico, scientifico, geometri, professionale e l’indirizzo turistico. Ma “garantire ogni anno tutte le classi, con la normativa in vigore – ha spiegato la dirigente scolastica – non è affatto semplice e se un ragazzo che esce dalle medie si dirige verso altri centri perché qui non riusciamo a garantirgli una continuità scolastica, vuol dire che quello studente lo avremo perso per sempre e con lui, forse, anche la sua famiglia e questo non ce lo possiamo permettere”.