Un altro forte terremoto ha scosso la Grande Isola delle Hawaii in seguito all’ennesima eruzione esplosiva in cima al vulcano Kilauea. La magnitudo è stata di 5.3. Non è chiaro quanto grande sia il pennacchio di cenere generato, ma le autorità parlano di una piccola esplosione. Le comunità vicine potrebbero essere ricoperte dalla cenere.
Fortunatamente, la scossa non è stata abbastanza violenta da innescare uno tsunami. L’evento si è verificato meno di 24 ore dopo un’altra scossa di magnitudo 5.3 che ha colpito la stessa area. Questo è solo uno degli oltre 12.000 terremoti che hanno colpito la Grande Isola in oltre un mese.
Negli ultimi 30 giorni, ci sono stati almeno 56 terremoti di magnitudo pari o superiore a 4. Dopo ogni terremoto, le autorità emanano una dichiarazione sul rischio tsunami. Brian Shiro, manager della rete sismica presso l’Osservatorio Vulcanologico delle Hawaii, afferma che occorre una magnitudo superiore a 4 per creare una seria preoccupazione sul rischio tsunami: “In generale, tsunami locali possono essere generati da terremoti superficiali o a largo della costa di magnitudo superiore a 6.8”.
Nel 2006, un terremoto di magnitudo 6.7 sulla Grande Isola non ha generato uno tsunami. Mentre il terremoto di magnitudo 6.9 dello scorso mese, con epicentro vicino alla vetta del vulcano Kilauea, ha generato piccole onde di tsunami.
Shiro afferma che le dichiarazioni sugli tsunami rilasciate in seguito a terremoti di magnitudo inferiore a 6.8 sono emanate per rassicurare la popolazione sul fatto che non esiste alcuna minaccia. Inoltre, anche se una scossa di 6.9 tecnicamente può innescare uno tsunami, non significa che le onde rappresenteranno una grande minaccia, come nel caso dello scorso mese.
Il Servizio Geologico statunitense (USGS) dichiara che lo tsunami più recente e più distruttivo delle Hawaii è stato innescato da un terremoto di magnitudo 7.7 sul versante sud del vulcano Kilauea nel 1975.