Panico e terrore in Guatemala, dove si è verificata una violenta eruzione del Volcán de Fuego, a sud-ovest di Guatemala City: almeno 25 i morti ed oltre 3.200 le persone evacuate.
L’eruzione del Vulcano del Fuego è iniziata ieri, con una fuoriuscita massiccia di materiale piroclastico sulle sue pendici, fino quasi ai vicini villaggi, e con una colonna di cenere scagliata fino ad oltre 4.500 metri d’altezza sul livello del mare. Secondo l’agenzia di vulcanologia del Guatemala, alle prime ore di questa mattina l’intensità dell’eruzione è calata.
Oltre alle 25 vittime, confermate, le squadre di salvataggio parlano di 46 feriti, 3.265 evacuati e 1.364 persone ricoverate. Le vittime, riporta il quotidiano “Prensa libre”, sono rimaste imprigionate nelle loro case mentre la colata di lava mista a fango si abbatteva su alcuni abitati a sud della capitale, Citta’ del Guatemala. Secondo testimonianze locali citate dalla testata, nella zona interessata dalla tragedia si stavano infatti rovesciando abbondanti piogge e una corrente di lava, deviato il suo corso, si sarebbe unita al fango acquisendo ulteriore velocita’. L’eruzione si e’ prodotta verso le 15 ore locali, le 23 in Italia, e il materiale vulcanico si e’ rovesciato su almeno cinque dei distretti del circondario.
Il governo ha decretato lo stato di calamita’ in tre province del paese e tre giorni di lutto nazionale. Nel frattempo la direzione generale dell’aeronautica civile ha segnalato che l’aeroporto internazionale La Aurora ha sospeso le operazioni per la cenere che si trova in abbondanza sui cieli del paese centroamericano. Solidarieta’ e’ arrivata da diverse capitali regionali. Oltre ad offrire al presidente Jimmy Morales solidarieta’ ed “assistenza per affrontare la contingenza”, il presidente messicano Enrique Pena Nieto ha segnalato che il ministero degli Esteri ha attivato i protocolli di attenzione e protezione alla cittadinanza dei messicani nel paese.
Il presidente dell’Honduras Juan Orlando Hernandez ha messo a disposizione la collaudata squadra di emergenza Katrachos Usar e altre strutture e mezzi utili a fronteggiare la crisi. Solidarieta’ e vicinanza ai familiari delle vittime arriva anche dall’ambasciatore di Israele Matty Cohen. Il legame con il paese medio orientale e’ stato da poco rinsaldato con la decisione di trasferire l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. Disponibilita’ ad intervenire nella gestione della crisi arriva anche dal sistema delle Nazioni Unite, che ritiene importante raddoppiare ora gli sforzi per impedire che gli effetti dell’eruzione possano colpire altri centri abitati.