Prosegue la disperata ricerca dei 12 ragazzi dodici ragazzi (di età compresa tra 11 e 16 anni) di una squadra di calcio che con il loro allenatore sono spariti in una caverna sotterranea lungo sei miglia a Tham Luang, in Thailandia, al confine con il Laos e la Birmania.
Nonostante l’immediata mobilitazione, sono passati sette giorni e non ci sono state novità rilevanti. Le squadre di soccorso hanno compiuto una esercitazione che ha l’obiettivo di tentare una evacuazione se e quando i ragazzi saranno rintracciati, ma finora le piogge monsoniche hanno ostacolato la loro localizzazione.
Nei giorni scorsi la polizia aveva fatto cadere pacchetti di sopravvivenza nelle grotte, contenenti cibo, bevande, un telefono, una torcia, candele, un accendino e una mappa della grotta. Gli esperti non sono in grado di capire se gli oggetti potranno raggiungere i ragazzi, ma li hanno fatti cadere attraverso un pozzo scavato nel fianco della montagna. I ragazzi hanno probabilmente accesso ad acqua fresca, ma le frane dei giorni scorsi potrebbero averla inquinata.
Gli esperti ritengono che avendo a disposizione acqua e ossigeno è possibile sopravvivere anche più di un mese, ma – ha spiegato Anmar Mirza, coordinatore della Commissione americana per il soccorso sotterraneo – il problema principale potrebbe essere “lo stress psicologico, poiché non sanno se potranno essere salvati”.
Unità della marina thailandese hanno perlustrato l’ingresso del complesso di caverne, ma si sono dovuti fermare di fronte a una seconda camera completamente sommersa da acqua e fanghiglia. La ricerca di altre entrate nella giungla soprastante non hanno dato risultati finche’ ieri una speranza si è accesa con l’individuazione di una camera 40 metri più giù, anch’essa invasa dal fango, ma forse collegata alla caverna principale.
