Tumori: cure e ricerca dedicate alle donne, al Gemelli primo centro ad hoc

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Cure e sperimentazioni per i tumori delle donne insieme in un’unica struttura innovativa. La Fondazione policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs ha inaugurato, ieri a Roma, il Centro di farmacologia clinica, un reparto di degenza con 4 posti letto e un day hospital che si sviluppa su una superficie di circa 380 mq ed è attualmente sede di circa 23 trial clinici in ginecologia oncologica di fase II-III, la maggior parte sui carcinomi dell’ovaio.
Il Centro, costruito nel rispetto delle nuove normative sulle sperimentazioni cliniche, è dotato anche di un ‘giardino pensile terapeutico’ unico in Italia, realizzato ad hoc per favorire il contatto delle pazienti con la natura, in modo da migliorare il benessere psico-fisico che favorisce il buon esito delle cure.
Al momento sono in corso di approvazione, da parte del comitato etico, due studi di fase I per le pazienti con carcinoma ovarico ed endometriale. Il nuovo centro, che completa le strutture del Dipartimento per la salute della donna e del bambino diretto da Giovanni Scambia, è stato realizzato grazie al sostegno finanziario dell’associazione ‘Oppo e le sue stanze’ Onlus. “L’associazione – afferma la presidente Resi Madia – ha come missione individuare, e armare con strumenti affilati, medici straordinari che combattono a mani nude. Abbiamo aderito al progetto del Centro di farmacologia clinica femminile, quando ci è stato spiegato che il nuovo reparto avrebbe curato il corpo ma anche l’anima della donna“.
L’Unità di farmacologia clinica offre alle pazienti la possibilità di ricevere terapie con farmaci sperimentali, cioè ancora in fase di studio – spiega Scambia – L’obiettivo principale è personalizzare i trattamenti medici su misura del singolo paziente e sviluppare nuovi farmaci antitumorali per garantire trattamenti mirati, più efficaci e con meno effetti collaterali, sulla base delle caratteristiche genetiche e molecolari di ogni tumore senza sottovalutare le ansie e le aspettative personali. La realizzazione di una unità dedicata agli studi clinici permette di ottimizzare, facilitare e garantire un elevato standard qualitativo ai pazienti che, accettando di sottoporsi ad una terapia sperimentale, necessitano di maggiore assistenza, supporto e confort“.
L’Unità svolgerà le sperimentazioni in tutte le fasi di sviluppo, ma è dedicata soprattutto agli studi clinici di fase I, che rappresentano il primo passo nella sperimentazione di un nuovo farmaco o di una combinazione di farmaci nelle pazienti e sono mirate in primis a stabilire sicurezza e tollerabilità del nuovo trattamento. La sperimentazione clinica, con le nuove norme, sta subendo profondi cambiamenti e la crescente complessità non può prescindere da una ricerca condotta in strutture adeguate. come quella appena inaugurata.
Nell’unità particolare attenzione è prestata al comfort: è dotata di una sala di attesa con un ‘Olfattorio’ dove le pazienti possono inalare essenze contro la nausea e l’ansia, o energizzanti, che le aiutano a sopportare meglio le terapie a cui si sottopongono. Sono presenti, inoltre, stanze per le visite medica e infermieristica, dotate di filodiffusione musicale e una sala riunioni per il personale del reparto. A ciò si aggiunge l’ufficio di coordinamento degli studi clinici, realizzato secondo il concetto della buona vivibilità del luogo di lavoro, con piante integrate nelle postazioni di lavoro.
All’unità lavora personale medico, infermieristico altamente qualificato e specializzato nella conduzione degli studi clinici, supportato da uno staff di coordinatori della ricerca clinica. Potranno essere avviati anche studi di fase I non esclusivamente di ginecologia oncologica, in collaborazione con gli altri sperimentatori della Fondazione. Tutti gli aspetti architettonici, i materiali utilizzati per le ricostruzioni, le finiture, sono stati studiati per dare un comfort ai massimi livelli alle pazienti che sono curate nel reparto. Colori caldi, tinteggiature e tendaggi dai colori tenui per rendere piacevole la permanenza nei locali di degenza.

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