Durissimo il Codacons contro Roberto Burioni, che in preda ad un delirio di onnipotenza ha accusato l’associazione di “difendere i virus e i batteri”.
“Oramai Burioni è in preda al delirio più totale e attacca tutti e tutto senza prima informarsi adeguatamente – spiega il presidente Carlo Rienzi – La nostra posizione a favore dei vaccini è nota a tutti, così come nota è la nostra posizione contro la Legge Lorenzin, cosa ben diversa, eper questo le affermazioni dell’immunologo appaiono un patetico e infantile tentativo di diffamare il Codacons”.
“Tra i diritti delle famiglie e gli interessi economici delle aziende farmaceutiche produttrici di vaccini noi abbiamo deciso di tutelare i primi. Ci chiediamo da che parte stia Burioni – prosegue Rienzi – soprattutto in considerazione delle accuse di pesanti conflitti di interesse mosse da più parti nei suoi confronti”.
In base ad un esposto presentato all’Anac – spiega in Codacons in un Comunicato – il dott. Roberto Burioni risulterebbe responsabile ed ideatore di una società di ricerca immunologica denominata Pomona Ricerca Srl, la quale avrebbe intrattenuto rapporti con il Wellcome Trust, soggetto di diritto statunitense che sponsorizzerebbe eventi organizzati dalla Novartis, dalla Roche (che avrebbe partecipato alla sperimentazione del vaccino per il papilloma virus) e dalla Johnson & Johnson (la quale, attraverso la Crucell, si occuperebbe dello studio e dello sviluppo dei vaccini con anticorpi monoclonali, proprio il campo di studio di Burioni, che vanterebbe 8 brevetti per farmaci disegnati principalmente su anticorpi monoclonali).
Il dott. Burioni, durante la sua carriera, avrebbe partecipato a studi presso il CDC di Atlanta e avrebbe frequentato il Wister Institute di Philadelphia, la cui attività sarebbe sponsorizzata, tra gli altri, dalla GlaxoSmithKline, dalla Pfizer e dalla Janssen Biotech Services, che si occupano di vaccini.
A ciò aggiungasi – prosegue il Codacons – la circostanza che i brevetti relativi a vaccini, di cui al http://patents.justia.com/inventor/roberto-burioni, risulterebbero registrati a nome di Burioni (e di Massimo Clementi).
Ci auguriamo che le accuse siano smentite dall’Autorità, altrimenti non ci resta che insistere perché l’Ordine dei medici proceda alla radiazione di Burioni che omette dolosamente di dichiarare il suo stato di conflitto di interessi, e denunciare per cattiva informazione le testate che ancora lo ospitano senza precisare tale fondamentale circostanza – conclude il Codacons.